Il Bosco permette nel
mondo dell’animazione di Walt Disney di sottolineare e dare spazio come
protagoniste alle ombre. L’ombra è la nostra parte oscura, presente perché c’è
la luce, o viceversa. La parte lucifera di ognuno di noi. Pensiamo alla scena,
creata da Disney, in cui Peter Pan va alla ricerca della sua ombra; lui sempre
accompagnato dalla luce di Campanellino, ad un certo punto perde l’ombra e va,
durante la notte, nella casa di Wendy a
cercarla; la trova in un cassetto, dove Wendy, custode dell’ombra, l’ha
rinchiusa per non farla fuggire; un’ombra indomabile, ribelle che si rifiuta di
attaccarsi di nuovo a Peter Pan, ci riuscirà solo Wendy, il femminile, a
ricomporre l’unità luce/ombra di Peter Pan.
Ma ritorniamo nel bosco. Nel bosco di
Disney Biancaneve, dopo aver superato un corso d'acqua, vinto un turbinio di
vento e la paura suscitata dalla visione degli occhi fosforescenti simili a
fiamme lampeggianti degli animali, giunge presso una capanna, la casa dei nani.
E qui, Biancaneve, anziché lasciarsi sopraffare da un ambiente sconosciuto e,
apparentemente ostile, lo esplora e stringe amicizia con gli animali del bosco, visti alla luce del giorno, in una dimensione totalmente nuova da quella,
erronea e terrifica, della sera precedente. La casa sembra portare l’armonia
tra tutti gli animali del bosco, una sorta di focolare accogliente. Insieme agli stessi animaletti pulirà la
casetta. Nella versione dei Fratelli Grimm i nani vengono indicati con un numero ordinale (il primo nano, il secondo nano, ecc.), ma per Disney hanno un fascino rilevante: strettamente
legati alla natura, i nani vivono nel sottosuolo, sono abili minatori,
trasformano i metalli, attraverso la lavorazione, in oro e diamanti e forgiano
oggetti preziosi (nelle saghe nordiche le più potenti e magiche spade degli
eroi sono spesso state fabbricate dai Nani).
E per dare loro maggiore valore, anche
simbolico, Disney li battezzerà con nomi legati ai pianeti: i loro nomi e i
loro temperamenti corrispondono ai 7 pianeti: Dotto è il Sole che tutto
illumina, Brontolo è irritabile come Marte, Gongolo rispecchia la giovialità
che discende da Giove, Pisolo è Saturno, non vicinissimo al Sole, ma abbastanza
distante per essere sempre un po’ assonnato, Cucciolo cresce ed è duttile come
Mercurio, Eolo custode dei venti è legato a Venere e infine Mammolo, timido e
sensibile come la Luna. Proprio lui è il più legato alla Luna/Biancaneve.
Nani
e Biancaneve formano l’intera Natura: Biancaneve rappresenta la Primavera
visibile, vive sopra la terra, i nani agiscono nel sottosuolo, dove c’è la vita
dei germogli, degli insetti, le falde acquifere, la vita sommersa che esploderà
in superficie con l’arrivo della primavera, appunto Biancaneve. Walt Disney rappresenta
questo rifiorire nell’immagine di Biancaneve mentre si sveglia nel bosco dopo essere
a lungo fuggita, una portatrice della rinascita della natura, una sorta di
primavera della terra che, sciolta la neve, germoglia di nuovo. L’immagine di
Biancaneve sdraiata a terra e che si solleva fa pensare a questo trionfo
primaverile. Quando
Biancaneve sembra ormai morta, i nani ne conserveranno le spoglie nel
cristallo, perché la terra non può accogliere il candore lunare del suo
volto e il rosso vivo – solare - delle guance; la adagiarono dentro la bara di
cristallo simile al ghiaccio invernale che ricopre e custodisce la terra, solo
apparentemente morta, e in realtà potenzialmente fertile e rigogliosa.
Sempre nel bosco, estenuanti prove aspettano anche il
giovane Artù nella Spada nella Roccia che accompagnato dal Mago
Merlino, sarà trasformato in uno scoiattolo, poi in un pesce e infine in
uccello (da un animale legato alla Terra ad un animale che vive e si muove nell’Aria,
un sorta di evoluzione). Dopo questa evoluzione il giovane Artù è degno di
impugnar la spada, simbolo, insieme alla bilancia, della Giustizia.
La spada è
un simbolo 'assiale', riecheggia cioè l'axis mundi dalle profondità della
terra (dove sono forgiate, come abbiamo detto, dai nani) alla luce della
Verità, capace di riflettere la luce dopo essere “pre-vissuta” nella terra
oscura. Le fate della Bella
Addormentata nel Bosco hanno appena liberato dai rovi
del bosco il giovane principe, affinché a sua volta liberi Rosaspina dal
sortilegio della strega, la quale, nel tentativo di fermare il giovane, si
trasforma in un drago. Per gli studiosi di psicoanalisi "vincere il
drago" è lottare contro noi stessi per liberare il proprio Io dalle
tensioni e dalle passioni che lo ancorano alla materialità, cagionandogli
frustrazioni e sofferenze. Le fate non possono più aiutare attivamente il Principe,
ma gli offrono, per vincere il drago, una "spada di verità" <<Spada di verità vola diritta, del male
provoca la sconfitta!>> dirà la fata.
Curioso, in "Snow, Glass, Apples" Neil Gaiman ribalta la storia di biancaneve e diventa simbolo dell'inverno.
RispondiEliminaIn effetti, nel testo dei Grimm, sta nevicando mentre la madre di Biancaneve sta cucendo, si punge e gocce di sangue cadono sulla neve; la donna, osservando le gocce di sangue rosso sulla neve bianca esprimerà il desiderio di avere un bambino bianco come la neve e rosso come il sangue. Dopo un po' nascerà Biancaneve. Quindi il suo "concepimento" è legato alla neve.
EliminaInutile dire che ho visto tutti questi film. I film d'animazione della Walt Disney sono stati molto presenti nella mia infanzia! Il loro difetto è quello di travisare sempre troppo le storie originali, ma è molto interessante questo tuo discorso sul bosco e sulle ombre (luciferine!).
RispondiEliminaE leggendo il tuo post ho anche scoperto che i nomi dei nani sono legati ai pianeti.
No, dai, Disney non ha travisato, ha interpretato a modo suo di disegnatore, regista, imprenditore; ha preso quello che gli permetteva di essere utilizzato meglio con gli strumenti del suo mestiere. Non credo che si possa dire quale sia una fiaba originale, al limite si può (forse) stabilire quale sia la versione più antica ma chissà prima ancora com'era!
Eliminaleggendo le prime parole ho voluto inserire il link del tuo post al mio sull'ombra di Peter Pan: http://www.almacattleya.blogspot.it/2013/07/lombra-di-peter-pan.html
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