Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile

L’Italia possiede nel Cunto de li cunti del Basile, 
il più antico, 
il più ricco 
e il più artistico 
fra tutti i libri di fiabe popolari. 
Benedetto Croce

Lo Cunto de li Cunti overo lo trattenemiento de' Peccerille viene denominato più spesso Pentamerone, avendo una struttura formata da cinque giornate e cinquanta racconti. Fu pubblicato dopo la morte dell'autore, Giambattista Basile, a Napoli tra il 1634 e il 1636. Il racconto fiabesco come genere letterario non esisteva, e nacque proprio grazie agli stimoli e ai materiali contenuti ne Lo Cunto de li cunti. Il Pentamerone è il risultato della tradizione orale popolare ma anche dalle forme della tradizione letteraria più colta e nobile dell'epoca, un insieme di miti e leggende, proverbi, termini appartenenti ad una molteplicità di aree linguistiche differenti; vi echeggiano tematiche di autori classici quali Plinio, Ovidio, Virgilio e Petrarca. Fonte per il contenuto de Lo Cunto è l’entroterra napoletano, il salernitano, l’avellinese, il casertano e la Lucania, dove fu più facile e naturale attingere al patrimonio della memoria popolare, alla tradizione della fiaba e all’elemento della magia. Un lavoro che darà l’inizio al genere fiabesco e che sarà di stimolo per le successive raccolte di Perrault e dei Fratelli Grimm. 

Scritto in napoletano era destinato soprattutto alla recitazione, per la musicalità della lingua partenopea, quindi già dalla sua genesi ha in sé la potenzialità per essere modificato e adattato, lasciando spazio ai destinatari dell’opera. Questi appartenevano a pubblici diversi ed eterogenei, dal popolo alla classe più colta, gli argomenti ivi contenuti saranno ripresi da grandi autori ma giungeranno anche nelle piccole scene di teatro popolare. Basile ha unito idiomi colti e plebei, parole della tradizione classica in contrasto con il linguaggio popolare, descrivendo situazioni ricche di colori, musicalità, gioco ed emozioni. L’opera è divisa in cinque giornate di recitazione comica e ciascuna giornata si chiude con un’egloga di argomento morale recitata da due servi-attori.
L’atmosfera ricostruita nel Cunto è quella dei casali, aggregazione di cortili intorno ad un corpo centrale, dove la gente comune si incontrava per trascorrere qualche ora ascoltando le storie narrate e recitate. Tutti i racconti sono aperti da una sequenza proverbiale e sono chiusi da un proverbio che ha il compito di smorzare il tono fortemente espressivo ed audace del racconto stesso. Gli eventi narrati sono disposti tutti secondo la medesima sequenza logica:
1. il conflitto che porterà allo scatenarsi dell’azione;
2. l’allontanamento e il viaggio (la parte centrale della fiaba), conseguenti al conflitto;
3. il ritorno al luogo di partenza, attraverso un cambiamento, e quindi la risoluzione del conflitto.
Questa struttura fa del Cunto un sofisticato racconto multiplo, destinato a diventare un modello narrativo denominato racconto fiabesco, successivamente diffuso nelle tradizioni del racconto europeo. Il Cunto è stato la fonte di ispirazione per il genere letterario della letteratura fiabesca europea. Non a caso i più noti racconti della tradizione fiabesca quali Cenerentola, La Bella addormentata nel bosco, Il Gatto con gli stivali, sono il risultato di riduzioni o adattamenti dei racconti di Basile. Il racconto fiabesco ha delle regole che lo distinguono da altre forme letterarie, forme che verranno catalogate dal russo Vladimir Propp. Nell’opera di Basile si riassumono queste caratteristiche, costanti nel genere fiabesco: i protagonisti hanno nomi e caratteri che non danno indicazioni sulla loro identità, sono descritti in base alla loro appartenenza sociale che sia quella di re o contadini; i racconti hanno un filo conduttore comune: i protagonisti prima del termine del racconto cambiano sempre condizione; l’argomento dominante è il cambiamento di status, un'evoluzione. Attraverso un viaggio o una metamorfosi, i personaggi realizzano il passaggio a ranghi più alti. Essi passano dalla povertà alla ricchezza, dalla solitudine al matrimonio, dalla bruttezza alla bellezza, da un rango inferiore ad uno superiore. Questo passaggio avviene sempre attraverso eventi sui quali intervengono poteri violenti, nelle sembianze di orchi e fate. L’altro elemento caratterizzante i racconti del Cunto è il viaggio, inteso come allontanamento da una condizione nota per inoltrarsi in luoghi sconosciuti, non agevoli e ricchi di insidie. Un viaggio che trasforma il protagonista.


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Commenti

  1. Grazie per aver ricordato un opera delle mie parti.

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  2. Non conoscevo quest'opera, ma è stato bello scoprire quanto dobbiamo al Cunto de li Cunti!
    Come inizio niente male davvero per questo blog!

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    1. Ci sarà un seguito a questo post che credo ti piacerà anche di più perchè coinvolgerà un "personaggio" da te molto apprezzato!

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  3. Davvero intereasante. Un ottimo lavoro a te!

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    1. Hai visto?! Sto cercando di darmi un ordine, fare un lavoro...non mi vengono nemmeno le parole, tanto poco sono abituata ad essere organizzata e a pianificare, però ci provo. Fai il tifo per me!

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  4. A scuola la nostra prof di italiano ci ha chiesto di leggere alcune storie di questo libro e anche in base a quanto letto di studiare le caratteristiche fondamentali di quest'opera. Questo lavoro su questo sito mi è stato utile come spunto. Grazie...

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    1. Grazie per averlo detto,mi fa molto piacere; spero che ti appassionerai al mondo delle fiabe!

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