La Galleria delle Fiabe di Tiziana Ricci. La storia illustrata de La Bella Addormentata nel Bosco


Perché galleria delle fiabe? Certamente saprete che al mondo esiste una varietà impressionante d’illustrazioni e che ogni fiaba esistente offre più e più rappresentazioni relative alla stessa. Milioni d’illustratori e pittori si sono dati da fare per arricchire il patrimonio fiabesco in ogni parte del mondo e questo mi permette di donarvi una modesta galleria delle fiabe. Purtroppo mi sono dovuta limitare a una selezione ben precisa, le fiabe più conosciute e che, forse, presentano una più vasta rappresentazione. La mia scelta è caduta su alcune delle fiabe contenute anche nella raccolta Les Contes de ma mère l’Oye di Charles Perrault: La Bella addormentata nel  bosco  (La  Belle  au  bois  dormant),  Cappuccetto  Rosso  (Le  Petit  Chaperon rounge), Barba Blu (La Barbe Bleue), Il Gatto con gli stivali (Le Maître chat ou le Chat botté), Cenerentola (Cendrillon ou la Petite Pantoufle de verre)  e Pollicino (Le Petit Poucet). Nella mia galleria, in aggiunta a queste sei famose fiabe, avrò il piacere di presentarvi anche Biancaneve e La Bella e la Bestia, non trattate da Perrault. Come sappiamo sono state  raccontate  e  scritte  molte  versioni  di  queste  fiabe,  alcune,  prima  della  trascrizione secentesca di Perrault, ad eccezione di Cappuccetto Rosso cui va il pieno merito. Ogni fiaba nasconde  la  sua  storia,  la  sua  genealogia  e  se  ne  seguiamo  il  percorso  possiamo lentamente arrivare alle sue radici. Stessa cosa vale per le loro raffigurazioni: differenti interpretazioni da diversi illustratori e pittori che, lasciatisi ammaliare dal mondo fiabesco, hanno voluto immergervisi per trasmettere ad altri ciò che sentivano, hanno voluto raccontare attraverso l’illustrazione. Questa forma d’ispirazione artistica trova il suo apice dagli esordi del tardo barocco, con Perrault e Mme d’Aulnoy, protraendosi fino all’età romantica con i fratelli Grimm (Alle radici dell’iconografia della fiaba. Note sulle prime illustrazioni dei Contes, di Paola Pallottino in Special issue on Charles Perrault, Colorado, Merveilles & Contes, 1991). Il mondo delle fiabe e quello dell’illustrazione sono quindi in stretto legame, ed è a questi due mondi che dedico la mia galleria: un’analisi personale o derivante da quanto ho appreso sui libri, affiancata dalle curiosità che girano  attorno  alle  fiabe;  tutto  questo  accompagnato  da  una  modesta  e  mirata  ricerca iconografica. Ma adesso seguitemi nella mia galleria e "guardiamo" la prima di queste fiabe.

1.  La Bella addormentata nel bosco


Fig.1 Xilografia anonima per The Sleeping Beauty, in
Histories or Tales of Past Times, told by Mother Goose,
Salisbury, B. Collins, 1777.
Come quasi ogni fiaba La Bella addormentata nel bosco tratta soprattutto il tema dell’amore. La versione più conosciuta è quella raccontata nei Contes di Perrault, una vecchia fata dimenticata lancia il suo maleficio alla principessina: ella si pungerà con un fuso e cadrà morta. Per fortuna, una delle fate buone rimedia al suo crudele destino: 
“[…] la Principessa si pungerà la mano con un fuso, ma invece di morirne, ella cadrà soltanto in un sonno profondo che durerà cent’anni e in capo al quale il figlio d’un re verrà a svegliarla.” (I racconti di Mamma Oca di Charles Perrault, Milano, Einaudi, 1957). Proprio come si è detto, all’arrivo del Principe, la Principessa si risveglia e la fiaba continua in una seconda parte nella quale alla coppia  nascono  due  bambini,  Aurora  e  Sole,  e  la  madre  orchessa  del  Principe  tenta  di mangiare nuora e nipoti, ma è lei stessa a soccombere. La precedente variante di questa fiaba è reperibile né  Lo cunto de li cunti di Basile, dove la protagonista è la bella Talia, che da dormiente mette al mondo due bambini, Sole e Luna. Il tema della dama addormentata, però, è già presente in tempi più remoti: vediamo Brunilde nella Saga dei Volsunghi, o Zellandine nel terzo libro di Perceforest, che come per Basile affronta anche le questioni dello stupro e dell’infedeltà coniugale (La Histoire de Troylus et de Zellandine).
Fig.2 Gustave Doré, illustrazione per La Belle au dormant di
Charles Perrault, in Histoires ou Contes du Temps passè: Les
Contes de ma Mère l'Oye
(1697)
Una versione in parte simile alla prima metà della fiaba di Perrault è la successiva Rosaspina, fiaba facente parte dei Kinder un hausmärchen dei fratelli Grimm. Facilmente,  intuirete  come  sia  chiaro  che  da  così  diverse  fonti  nascano  altrettanto  differenti illustrazioni, di conseguenza avremo una grande varietà, per esempio, di uno dei punti cruciali de La  Bella  addormentata:  l’incontro  di  lei  con  il  principe.  La  prima  illustrazione (fig 1) che  vado  a presentarvi è una xilografia anonima del 1777, The Sleeping Beauty.
Fig. 3 Walter  Cane (1845 -1915). Cromolitografia
per The Sleeping Bauty, in Sixpenny Toybooks.
London, George Routledge, 1870-1874
Quest’illustrazione non è la prima a comparire per raccontarci le vicende della Bella Addormentata, ma altre comparvero in precedenza, nella raccolta dei Contes (La belle au bois dormant. Contes de ma mère l’Oye. 1695. Illustrazione anonima a guazzo. E La belle au bois dormant. Histoire ou Contes du temps passè, Paris, Barbin, 1697. Prima ed. a stampa. Incisione su rame attribuita ad A. Clouzier. Entrambe cit. in Alle radici dell’iconografia della fiaba di P. Pallottino). L’antica xilografia (fig. 1) mostra, come dicevo, l’esatto momento del risveglio della bella fanciulla e quindi il suo incontro con il principe, il suo vero amore, cui si affiderà per il resto della vita. Questo, probabilmente, pone l’accento sulla fragilità di questa figura femminile, ecco perché spesso il femminismo ha attaccato il mito de La Bella Addormentata tentando di distruggerlo, provando a toglierle quella sua passività e a darle, invece, un ruolo attivo nella società in cui vive.  
Fig.4 "Is That you, my prince? I have
waited for you very long." Illustrazione
di Arthur Rackham. Penna, inchiostro e
acquerelli, 1933. Collezione Privata.
Illustrazione per The Sleeping Beauty in
The Arthur Rackham Fairy Book.

È  anche  vero,  a  parere  mio,  che  ogni  fiaba presenta  questa  caratteristica,  e  pure  trovando  racconti  dove  la  protagonista  fa  la  parte dell’eroina, alla fine incontra sempre e comunque il compagno della sua vita, perché l’uno non può fare a meno dell’altra; così come la figura femminile ha talvolta bisogno di essere sorretta da quella maschile, si può perfettamente dire anche il contrario, perché è questo che dà equilibrio alla fiaba, e a volte anche alla vita. Nella xilografia del 1777, è rappresentato il dolce gesto del principe che tiene la mano della giovane principessa appena risvegliata. Tale gesto è raffigurato anche nella cromolitografia di Walter Crane (fig. 3), ma manca invece nell’illustrazione di Arthur Rackham (fig.4) dove non vi è alcun contatto tra i due giovani, nonostante entrambi siano estasiati e felici della visione l’uno dell’altra.
Se questi artisti illustrano il momento preciso del risveglio, altri decidono di mostrare l’arrivo del principe, subito prima che la principessa si desti dal lungo sonno (Figg. 2, 5, 6).


Fig.5 Illustrazione di Arthur Rackham per The
Sleeping Beauty
, raccontato da C.S.Evans.
Great Bretain, Heineman, 1920
Primo fra questi è il celebre Gustave Dorè, che con le sue incisioni illustrò l’intera opera dei Contes. Nell’illustrazione per La Belle au bois dormant (fig. 2), Dorè, con suo segno meticoloso, mostra la grande stanza e il letto a baldacchino dove dorme la fanciulla, circondata dalle piante rampicanti che probabilmente proteggevano il castello; il principe corre verso di lei, ammaliato da tanta meraviglia; come dicevo, siamo subito prima del risveglio della bella principessa. Stessa cosa avviene in una delle illustrazioni che Rackham fece per  The Sleeping Beauty di Evans (Great Bretain, Hieneman, 1920). In quest’illustrazione, però, il principe non corre verso la fanciulla, ma si avvicina a lei silenziosamente, come se temesse di recare disturbo a tanta dolcezza e beltà (Fig. 5). Le figure, inoltre, sono disegnate a siluette (come per le fiabe della stessa collana, sempre illustrate da Rackham) e, personalmente, credo che l’assenza di un volto per i personaggi possa essere un buon espediente, in alcuni casi, per rendere più espressiva la figura rispetto a una con un volto più caratterizzato.
La siluette permette di concentrare la fantasia di chi disegna sulle movenze della figura, perché sono quelle che devono trasmettere il sentimento o l’azione. Il volto del personaggio verrà da sé, non ci sarà ma noi lo vedremo. Anche Richter, pur mostrandoci i volti dei protagonisti, decide di donare al suo principe quella grazia che gli permette di non disturbare la sua amata (Fig.6).

Fig.6 Illustrazione di Ludwig Richter per The Sleeping Beauty
in Kinder und hausmarchen bruder Grimm, 1940
Come ha rappresentato Dorè (Fig. 2), anche questo artista inserisce nella sua opera le piante rampicanti, che in questo caso sembrano quasi fare da letto alla principessa e il principe scosta un rametto dal volto della sua bella. Per entrare in una tipica ambientazione d’impronta francese, pongo l’esempio di Edmund Dulac (Fig.7), che non prende spunto come si potrebbe pensare dai Contes, ma illustra la raccolta di fiabe riscritte da Sir Arthur Quiller-Couch, The Sleeping Beauty and the other tales (London, Omega Books, 1910). Al contrario delle illustrazioni che vi ho fin’ora mostrato, ad eccezione di quella di Crane (Fig. 3), questa presenta color molto luminosi (Fig.7), forse per la presenza di quelli che sembrerebbero somigliare a degli amorini, spesso presenti nei dipinti di epoche anche precedenti rispetto a quella di Dulac.
I due “amorini” cercano di svegliare la bella principessa, mentre il principe, confuso dallo stupore, ha lasciato cadere il suo cappello piumato proprio accanto al letto.
Fig.7 Edmund Dulac. Illustrazione per The Sleeping
Beauty and other tales
, Sir Arthur Quiller-Couch,
London, Omega Books, 1910
Questo tipo d’illustrazione fiabesca che ci collega alla pittura, ci fa anche intuire quanto siano legate le due cose, perché l’una prende spunto dall’altra. Se nell’illustrazione di Dulac (Fig.7) abbiamo un “ritorno agli amorini”, nel dipinto di Henry Meynell Rheam (Fig.8), notiamo una forte ispirazione derivata dalla fiaba e non si tratta dell’unica opera dell’artista che raffigura l’immaginario. Inoltre, il pittore presenta una forte vicinanza allo stile preraffaellita, che, come vedremo, è molto affascinato dal mondo delle fiabe.

Fig.8 Henry Meynell Rheam (1859-1920). Matite e acquerelli, 1899
Le illustrazioni qui mostrate de La Bella Addormentata, sono chiaramente solo pochi esempi della rappresentazione della famosa fiaba, ma ci sono servite a conferma della loro vastità. Nonostante si tratti della stessa scena, l’incontro dei due amanti, ogni artista l’ha trattata in modo molto diverso (anche se in alcuni casi possiamo notare delle somiglianze), sia per le tecniche usate, per l’espressione del movimento e per l’ambientazione. Prima di chiudere la galleria relativa a La Bella Addormentata è giusto mostrare altre due scene significative della fiaba: il momento del maleficio da parte della fata cattiva e quello della puntura col fuso. 
Fig.9 Edmund Dulac. Illustrazione per The Sleeping
Beauty and other tales
, Sir Arthur Quiller-Couch,
London, Omega, 1910
A dimostrazione delle sue scene ho selezionato un’altra illustrazione di Dulac e una di Dorè. Nell’illustrazione di Dulac (Fig.9), siamo di fronte alla scena del maleficio. La fata è rappresentata come una vecchia dalla schiena gobba e il volto pieno di verruche; agitando il bastone verso la culla dalle tendine tirate, la vecchia fata lancia la sua maledizione alla bambina, sotto gli occhi sconvolti di tutti. Nell’incisione di Dorè (Fig. 10), ci troviamo, invece, a osservare, una vecchia signora intenta a filare e una giovane accanto, china su di lei, pronta a toccare il fuso che la farà cadere nel sonno profondo. Entrambe le illustrazioni sono molto rappresentative del momento; mentre l’una ci rende partecipi del momento di dolore recato al re e alla regina (Fig. 9), l’altra, nonostante l’apparente quiete del momento, ci spinge alla suspense, al sentore di quel che sta per accadere.

Fig.10 Gustave Dorè, illustrzione per La Belle au
bois dormant
di Charles Perrault,in Histoires ou
Contes du Temps passè: Les Contes de ma Mère
l'Oye
(1697)

Tiziana Ricci è un'illustratrice diplomata all'Accademia di Belle Arti di Bologna sotto il corso di Fumetto e Illustrazione. I post pubblicati su Fiabe in Analisi sono un estratto dalla sua tesi sulla tradizione orale, scritta e disegnata della fiaba dal titolo La Fiaba sulla Fiaba, (relatrice Prof.ssa Paola Pallottino o si veda profilo su wikipedia.) 
I blog di Tiziana: 

I prossimi post de La Galleria delle Fiabe:
lunedì 8 ottobre: Cappuccetto Rosso
venerdì 12 ottobre: Barbablù
lunedì 22 ottobre: Il Gatto con gli Stivali
lunedì 29 ottobre: Cenerentola
lunedì 5 novembre: Pollicino
lunedì 12 novembre: Biancaneve

Commenti

  1. Mi è piaciuto molto la parte in cui vengono affrontate le varie versioni della stessa fiaba.
    Inoltre è sempre uno spettacolo trovarsi davanti le illustrazioni di Dulac e Rackham.

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    1. Devo dire che Tiziana non si è risparmiata nell'analisi della "Bella addormentata nel bosco". Rackham piace molto anche a me, l'ho scoperto, devo ammettere di recente, facendo una ricerca su Peter Pan di cui Rakham ha illustrato le avventure.

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    2. Già, io amo Rackham, non so se si è capito XD

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  2. Bella l'idea di raccontare le fiabe dal punto di vista delle illustrazioni! Complimenti per l'idea! E Tiziana è stata davvero brava, falle i complimenti da parte mia.
    A me piace sempre di più Dorè!
    Su femminismo e il principe azzurro mi pronuncio un'altra volta, ah ah ah!

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  3. Che rimane da dire? Tanto di cappello per un lavoro di ricerca così accurato. Bellissima idea condividerlo nel blog. Grazie

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    1. @Romina Tamerici
      @TheObsidianMirror
      Grazie, è vero Tiziana ha fatto un ottimo lavoro; lavoro che vedrete nei prossimi 7 post!! Ogni lunedì ci sarà una fiaba che Tiziana ci farà "osservare".

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  4. Grazie mille a tutti per i complimenti! Ho potuto fare una ricerca così specifica (anche se ci sarebbero un milione di altre cose da dire) grazie alla Prof.ssa P. Pallottino che mi ha permesso di consultare la sua vasta biblioteca; è stata un'esperienza bellissima :) Aspetto anch'io gli altri post di Marcella che è stata così carina a prestarmi il suo spazio :)

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    1. Io ho fatto il minimo, ho solo raccolto,come i Grimm o Perrault! ehm, scusate il paragone :), il tuo enorme lavoro, quindi davvero grazie a te!! E' un bellissimo regalo per me ospitarti.

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