Scarpe e fiabe

Nelle fiabe, dove i nostri protagonisti viaggiano di regno in regno e camminano attraverso i boschi, i piedi sono in un certo senso “indispensabili”. Se il campo d’azione del protagonista è breve: un palazzo, un luogo dove il protagonista (di solito una giovane donna) è prigioniero, allora i piedi di solito, ballano. Ballano i piedi di Cenerentola, ballano le Scarpette Rosse e ballano le 12 fanciulle nella fiaba Le scarpe logorate dal ballo dei Fratelli Grimm. Anche la piccola Dorothy nel Mago di Oz possiede magiche scarpe d’argento che, battendo insieme i tacchi per tre volte, la riportano a casa. Perrault preferisce gli stivali, li fa indossare al Gatto con gli stivali, mentre all’orco di Pollicino o Puccettino fa calzare gli stivali delle 7 leghe, stivali magici che si adattano anche ai piedi di Pollicino, con i quali, indossatili, ritorna a casa insieme ai fratellini e alle ricchezze dell’orco. Tracce della fiaba di Cenerentola le ritroviamo nella cultura cinese dove esisteva, fino a pochissimi anni fa, il piede della bambina, veniva costretto da strettissime fasce, impedendone la crescita, in quanto il piede piccolo era segno di grazia, bellezza e qualità femminili, definite “loto d'oro” - anche nella versione originaria della fiaba le scarpette erano d'oro. Bruno Bettelheim ne Il mondo incantato ci narra il significato psicanalitico delle fiabe più conosciute, facendoci scoprire anche l'aspetto legato alla sessualità del calzare la scarpa da parte di Cenerentola, paragonabile ad un atto sessuale o al rito del fidanzamento; il piede di Cenerentola che lei infila nella scarpa offerta dal Principe corrisponde al mettere al dito l’anello di fidanzamento. Bettelheim cita la storia narrata da Strobone secondo il quale un’aquila fece cadere ai piedi del faraone il sandalo della bellissima cortigiana Rodope; il faraone la fece cercare per tutto il regno d’Egitto per poterla sposare. Questo racconto suggerisce come in certe circostanze la pantofola sia il simbolo di quanto di più desiderabile sia in una donna. In Donne che corrono coi lupi di C. Pinkola Estés troviamo un’analisi di Scarpette rosse fiaba della tradizione magiaro-germanica, ripresa e rielaborata da Andersen. 
Le scarpe fatte di stracci, messi insieme dalla ragazzina, simboleggiano il contatto profondo della bambina con le sue energie, la sua vitalità, il suo istinto. Ad un certo punto vi rinuncia perché attratta da una vita comoda e agiata, ma immobile, priva di possibilità di danzare.  Rinuncia così a se stessa e quando troverà altre scarpette rosse in pelle queste le porteranno solo emarginazione e senso di colpa da cui dovrà liberarsi, chiedendo aiuto ad un boia che, su sua richiesta, gli amputerà i piedi. Il simbolismo archetipo della scarpa è segno di autorità, persino ai giorni nostri la capacità di una persona viene giudicata dalle scarpe; il simbolo delle scarpe può anche essere inteso come metafora psicologica: proteggono e difendono ciò che ci tiene in piedi. Nel simbolismo archetipo i piedi rappresentano la mobilità e la libertà. In questo senso avere delle scarpe per coprire i piediè essere fermi nelle proprie convinzioni, è avere i mezzi per agire di conseguenza. (cit. Donne che corrono coi lupi).

Fiabe dove le scarpe fanno da protagoniste...



Le scarpe logorate dal ballo (Grimm)
C'era una volta un re che aveva dodici figlie, una più bella dell'altra. I loro dodici letti erano insieme in una sola stanza, e, quando andavano a dormire, la porta veniva chiusa con il catenaccio. Tuttavia, ogni mattino, le loro scarpe erano logore a forza di ballare, e nessuno sapeva dove andassero e come facessero a uscire…[…]  Quando il re domandò: <<Dove hanno logorato le scarpe le mie dodici figlie?>> egli rispose: <<Ballando con dodici principi in un castello sotterraneo>>.

La bambina dei fiammiferi o La Piccola Fiammiferaia (Andersen)

…Nel buio e nel freddo una povera bambina, scalza e a capo scoperto, camminava per la strada; aveva le ciabatte quando era uscita da casa, ma a che cosa le sarebbero servite? erano troppo grandi per lei, tanto grandi che negli ultimi tempi le aveva usate la mamma. E ora la piccola le aveva perdute subito, quando due carri che passavano a forte velocità l'avevano costretta a attraversare la strada di corsa. Una ciabatta non riuscì più a ritrovarla, e l'altra se la prese un ragazzo, dicendo che l'avrebbe usata come culla quando avesse avuto dei figli. Ora la bambina camminava scalza, e i suoi piedini nudi erano viola per il freddo….

Scarpette Rosse (Andersen)

C'era una volta una bambina tanto graziosa e delicata, ma che d'estate andava in giro sempre a piedi nudi, perché era povera, e d'inverno calzava zoccoli di legno così grandi che il collo dei suoi piedini diventava tutto rosso e faceva pena a guardarlo. Nel centro della città abitava la vecchia madre del calzolaio, che cucì, come meglio potè, un paio di scarpette con vecchie strisce di cuoio rosso. Le scarpe erano un po' goffe, ma l'intenzione era buona: le avrebbe date alla bambina, che si chiamava Karen. Karen ricevette quelle scarpette rosse proprio il giorno in cui venne seppellita sua madre, e le indossò per la prima volta…
Biancaneve (vers. Grimm)

...Ma sulla brace erano già pronte due pantofole di ferro: quando furono incandescenti gliele portarono, ed ella fu costretta a calzare le scarpe roventi e a ballarvi finché‚ le si bruciarono miseramente i piedi e cadde a terra morta.
Cenerentola (Grimm) Vedi post La scarpetta di Cenerentola su Kokoro


Allora ella si tolse dal piede il pesante zoccolo, l’infilò nella scarpetta e spinse un poco: le stava a pennello. E quando si alzò, egli la riconobbe e disse: “Questa è la vera sposa!” La matrigna e le due sorellastre si spaventarono e impallidirono dall’ira, ma egli mise Cenerentola sul cavallo e se ne andò con lei. Quando passarono davanti al nocciolo, le due colombelle bianche gridarono:

“Volgiti e guarda la sposina,

non c’è più sangue nella scarpina,
calza il piedino in modo perfetto.
Porta la sposa sotto il tuo tetto.”
E, dopo aver detto queste parole, scesero in volo e si posarono sulle spalle di Cenerentola, una a destra e l’altra a sinistra, e lì rimasero.

Puccettino (Perrault)
… Puccettino intanto si avvicinò all'Orco: gli levò adagino gli stivali, e se l'infilò per sé. Questi stivali erano molto grandi e molto larghi, ma perché eran fatati, avevano la virtù d'ingrandirsi e di rimpicciolirsi, secondo la gamba di chi li calzava: per cui, gli tornavano precisi, come se fossero stati fatti per il suo piede.
Gli gnomi (Grimm)
Un calzolaio, senza sua colpa, era diventato così povero che non gli restava altro se non un pezzo di cuoio per fabbricare un paio di scarpe. Le tagliò di sera per farle il giorno dopo; e siccome aveva la coscienza pulita, andò tranquillamente a letto, si raccomandò a Dio e si addormentò. Al mattino, dopo aver detto le sue preghiere, volle mettersi al lavoro; ed ecco che le scarpe erano sulla tavola bell'e pronte. Egli non seppe che dire dalla meraviglia e, quando si avvicinò per osservarle, vide che erano fatte magistralmente: non c'era un punto sbagliato; un vero capolavoro. E quello stesso giorno venne pure un compratore, al quale le scarpe piacquero tanto che le pagò più del dovuto; così con quella somma il calzolaio pot‚ acquistare cuoio per due paia di scarpe…
Il gatto con gli stivali (Perrault)
"Non vi date alla disperazione, padron mio! Voi non dovete far altro che trovarmi un sacco e farmi fare un paio di stivali per andare nel bosco; e dopo vi farò vedere che nella parte che vi è toccata, non siete stato trattato tanto male quanto forse credete". 

Gli Stivali raccontano: Il Gatto con gli Stivali di Silvia Roncaglia (post con un'intervista ai due stivali del Gatto).

Commenti

  1. Interessante! Io una volta ho fatto una ricerca sulle scarpe di Cenerentola. Dato che la fiaba ha tantissime versioni e in tutti i continenti, il tipo di scarpa da lei indossato riflette la cultura in cui la versione si sviluppa.

    C'è sempre qualcosa da imparare... anche dalle scarpe! La tua trazione, come sempre molto esaustiva, è ricchissima di spunti di riflessione!

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  2. "Proteggono e difendono ciò che ci tiene in piedi".... ecco finalmente spiegata l'ancestrale attrazione per le scarpe tipica del genere femminile....

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  3. Ciao.
    Mi permetto di segnalare che nella fiaba "L'incantesimo della sorgente" la fanciulla deve calzare scarpe di ferro per poter intraprendere il viaggio alla ricerca del suo amato.
    http://silviart.altervista.org/blog/laboratori/fiabe-e-anziani/

    Molto bello questo blog!
    Amo leggere o ascoltare la fiabe, raccontarle e magari prendervi spunto per proporre dei lavori pittorici.

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    1. Ciao, grazie per la segnalazione. Sono passata a vedere il tuo blog, veramente bello, tra l'altro oltre alle fiabe abbiamo in comune anche l'interesse per la psichiatria e la psicologia (io come interesse da autodidatta).Ti terrò d'occhio, a presto!

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