La Galleria delle Fiabe di Tiziana Ricci e la storia illustrata de La Bella e la Bestia


Eccoci qua. Sono Tiziana, colei alla quale Marcella ha gentilmente prestato il suo spazio in “Fiabe in Analisi”. Il tempo è passato in fretta e non mi sono resa conto che siamo già all’ultimo post de “La Galleria delle Fiabe”. Marcella ed io ci siamo trovate così, per caso, o meglio, lei ha trovato me. Mi ha molto emozionato leggere i suoi complimenti e il suo interesse verso il mio lavoro quando mi ha scritto la prima volta e anche quelle a seguire. E mi hanno molto emozionato anche i vostri commenti su “Fiabe in Analisi”. Credo sia una delle cose più belle ricevere opinioni sincere, soprattutto quando ci siamo impegnati e soprattutto se queste sono complimenti; e se uno è troppo modesto, acquista quel tocco di sicurezza in più che serve a illustratori, scrittori, e chi più ne ha più ne metta. Personalmente, a volte sono troppo modesta e questo mi porta a non capire quanto valore possa avere il mio lavoro; per fortuna col tempo ho capito che “il troppo stroppia” anche nella modestia e forse mi avete dato abbastanza sicurezza da poter provare a far pubblicare l’intera tesi “La Fiaba sulla Fiaba”; dico forse perché in realtà non sono troppo convinta di quanto sto dicendo XD Ma insomma, tentar non nuoce, no?! Marcella ha un bellissimo blog, un blog che ci ricorda che, nonostante tutto, la fiaba esiste ancora. Ci racconta come fu, com’è e come sarà. Ci racconta che raccontare (scusate il gioco di parole) sarà sempre molto importante. Il succo del discorso è che sono davvero contenta di aver fatto parte di “Fiabe in analisi” e continuerò a farne parte seguendo i post; Marcella mi ha dato questa piccola bellissima esperienza e la ringrazio di cuore, davvero tanto.

Tiziana Ricci  :)
Il titolo potrebbe far pensare, a chi di voi non la conosce, che questa fiaba possa nascondere un personaggio “bestiale”, un uomo la cui cattiveria non ha a che vedere con la bellezza e dolcezza della sua compagna, un po’ come per Barbabù. Invece, La Bella e la Bestia è, a mio parere, una delle fiabe più dolci che si conoscono. Secondo Bettehlaim (Il mondo incantato) la Bestia non ha niente di animalesco se non l’aspetto; ed è questo aspetto che ha fatto dire a molti: com’è questa Bestia? Ha le orecchie a punta? Somiglia ad un animale? È un essere strano mai visto prima? Paola Pallottino (Dall’atlante delle immagini. Note iconografiche, Nuoro, Ilisso, 1992) ci rende partecipi della sua ricerca iconografica di questa fiaba, sottolineando, appunto, quello che vi accennavo: la Bestia non viene mai descritta. Per questo molti pittori o illustratori si sono sbizzarriti nelle più svariate interpretazioni, associandolo per esempio alla figura del diavolo, per quanto concerne lo “sposo-animale”.
Fig. 1 Edmund Dulac
Fig.2 Edmund Dulac
Ad ogni modo, nella mia galleria, vi offro degli spunti. Generalmente, almeno da ciò che ho notato, la Bestia viene rappresentata sotto forma leonina. Morin ce ne dà un esempio, anche se il suo “leone” è piuttosto esile a differenza di quello che si vede di solito: una figura imponente, la criniera folta e i denti aguzzi, sempre bene in vista (figg. 5,6,7). Crane, addirittura, associa la Bestia ad un cinghiale.
Fig.3
Fig.4 
Questo però, al contrario della Bestia di Morin che sembra essere un misto tra un leone e un cane, è un cinghiale che indossa degli abiti e per di più molto eleganti (figg. 82, 84). Se con Crane e Morin incontriamo due creature selvatiche, che rappresentano la pura animalità, Rackham e Dulac, a mio parere, ci illustrano una Bastia che sembra provenire dalla mescolanza del mondo elfico, gnomico e da un che di stereotipo dell’alieno. Se osserviamo bene la raffigurazione di Dulac, l’uomo-animale che esso illustra ha comunque zampe di leone, come se la metamorfosi dovuta al maleficio si fosse interrotta, lasciando il volto sfigurato, tra l’umano e il disumano, una Bestia non del tutto Bestia.

Fig.5,6,7 Morin
Anche se forse sarebbe il caso di dire “zampe”, non riusciamo a vedere i piedi della Bestia, che indossa delle ciabatte tipiche del mondo orientale (figg.1,2,3,4). Queste “zampe” però, sono ben visibili nell’illustrazione di Rackham; sembrano quasi piedi palmati, larghi e piatti, con le dita congiunte, che mi ricordano molto quei “demonietti” acquatici di cui si legge sempre nei libri sulla zoologia fantastica. Questa Bestia non presenta alcuna caratteristica animale, se non si intende appunto quella della fantasia. Nelle illustrazioni di Crane, invece, persino la servitù del palazzo della Bestia ha sembianze animali, anch’esse rigorosamente vestite; sembrano essere gli uni delle pecore e gli altri delle scimmie, come se l’incantesimo della strega avesse trasformato l’intero castello in uno zoo fantastico, dove gli animali sono antropomorfi e seguono fedeli il loro padrone (fig. 10). 
Per quanto riguarda il padre di Bella, che è una figura importante quasi tanto quanto la figlia e la Bestia (da
ricordare che la Bestia ricatta l’uomo perché lo sorprende a rubare una rosa dal suo giardino; voleva portarla in dona alla figlia prediletta, Bella, che gliel’aveva chiesta come unico regalo al ritorno da suo viaggio d’affari, al contrario delle sorelle che chiedono un elenco innumerevole di gioielli e abiti costosi), nelle illustrazioni della mia galleria viene raffigurato sempre come un uomo piuttosto paffuto. 
E di Bella non c’è nulla da dire perché il soprannome che le hanno affibbiato descrive già di per sè il suo aspetto (tranne forse, a mio gusto, nelle illustrazioni di Morin. Ora che avete una visione completa dei personaggi principali possiamo parlare della fiaba. La Bella e la Bestia, o meglio, La Belle et la Bête, è di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, scrittrice che estrapolò questa fiaba (1756) dal lunghissimo romanzo di Madame Villeneuve. Per ovvi motivi (la fiaba non può essere lunga quanto un romanzo, altrimenti di fiaba non si parlerebbe), Mme de Beaumont, nella sua fiaba, non fa riferimento all’infanzia della Bella e della Bestia, se non quando sul finale quest’ultimo spiega la causa del maleficio inflittogli.
Fig. 8 Crane
Incuriosita dalla faccenda ho fatto una ricerca trovando un riferimento tratto da Beauty and the Beast: Vision and Revisions of An Old Tale di Betsy Hearne (Chicago, University Chicago Press, 1989), in cui si descrive l’inizio del romanzo di Mme Villeneuve: a un re e una regina-strega nasce una bambina talmente bella da fare invidia alla madre che fin da subito, infatti, la vuole uccidere.
Fig. 10 Crane
Fig. 9 Crane
Per fortuna il padre riesce a tenerla nascosta, facendola adottare da un ricco mercante che aveva già delle figlie, una delle quali morta. Per quanto riguarda la Bestia, in origine era un principe che, rimasto orfano del padre e con la madre impegnata a governare, fu affidata a una strega, guarda caso, madre di Bella. È la donna che lancia il maleficio al giovane, perché più volte ha tentato di sedurlo, ma è sempre stata rifiutata. Viene da sé, quindi, il motivo dell’omissione di tale parte del racconto di M.me de Beaumont che dà forma così alla fiaba La Belle et La Bête. Questa scrittrice francese, inoltre, rese anche più poetico il finale, giacché nel romanzo la Bestia si trasforma in uomo solo dopo il matrimonio.
Fig. 11 Arthur Rackham

Fig12 Mercedes Mayer 

E poetico e dolce come il finale de La Belle et la Bête è l’illustrazione di Mercedes Mayer (fig.12), che ce lo illustra. È con lei chiudo la mia galleria delle fiabe, condividendo con voi, tramite questa stessa illustrazione, tutto l’amore che intercorre tra la Bella e la Bestia e l’attimo che precede la sua trasformazione in uomo.



Tiziana Ricci è un'illustratrice diplomata all'Accademia di Belle Arti di Bologna sotto il corso di Fumetto e Illustrazione. I post pubblicati su Fiabe in Analisi sono un estratto dalla sua tesi sulla tradizione orale, scritta e disegnata della fiaba dal titolo La Fiaba sulla Fiaba, (relatrice Prof.ssa Paola Pallottino). 
I blog di Tiziana: 

Commenti

  1. grazie mille a te Tiziana. ho visto dipinti e illustrazioni che prima non conoscevo.

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  2. Davvero un bel finale per questa bellissima rubrica. In bocca al lupo per la pubblicazione della tua tesi. Io intanto da ieri ho messo il tuo blog nel blogroll quindi tornerò spesso a trovarti, perché, oltre a scrivere bei post, disegni benissimo!

    Un grazie a te per tutto ciò che hai raccontato in questa rubrica e uno a Marcella perché mi ha permesso di scoprirti!

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    1. Sì, la collaborazione di Tiziana è stata davvero preziosa; le giro il tuo commento.

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    2. Grazie mille ancora, non so davvero cosa dire :)

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  3. Salve Tiziana,
    sto scrivendo la tesi di Laurea e l'argomento sarà l'illustrazione ottocentesca dell'incontro nelle fiabe. Il tuo articolo è davvero interessante e vorrei saperne di più. So che chiedo tanto ma vorrei sapere se fosse possibile leggere la tua tesi di laurea: La Fiaba sulla Fiaba.

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    1. Ciao sono Marcella, l'amministratrice del blog. Ho inviato il tuo commento e la tua richiesta a Tiziana. Grazie :)

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