La vendetta di Andersen: Le Cicogne

Alcuni bambini minacciano una cicogna che accudisce nel nido i suoi 4 cicognini:

Cicogna, cicogna ardita vola, vola a casa tua, 
tua moglie sta nel nido con i quattro cicognini, 
il primo verrà impiccato 
il secondo verrà infilzato 
il terzo verrà bruciato
il quarto scorticato!

Crescono, fortunatamente incolumi, ma spesso chiedono alla mamma di potersi vendicare. La mamma aspetta fino alla vigilia della loro partenza per i paesi caldi (ormai i cicognini sanno volare) e dopo l’ennesima richiesta di vendetta, così risponde:
"Ho pensato una giusta vendetta! Io so dov'è lo stagno in cui si trovano tutti i bambini piccoli in attesa che le cicogne li portino dai loro genitori. Questi cari neonati dormono e sognano cose bellissime che non sogneranno mai più. Tutti i genitori desiderano quei bei bambini e tutti i bambini desiderano un fratellino o una sorellina. Ora noi andremo allo stagno e porteremo un bambino a ogni ragazzo che non ha cantato quella cattiva canzone e non si è burlato delle cicogne, mentre quanti l'hanno fatto non avranno niente."

"Ma che cosa faremo a quel ragazzo cattivo e antipatico che per primo ha cominciato a cantare?" gridavano i cicognini.
"Nello stagno si trova anche un bambino morto, morto perché ha sognato troppo; lo porteremo a quel ragazzo, così piangerà, perché gli abbiamo portato un fratellino morto; invece a quel bravo ragazzo che aveva detto: " È male prendersi gioco degli animali!," non l'avete dimenticato, vero?, ebbene, a lui, porteremo sia un fratellino che una sorellina e dato che quel ragazzo si chiama Peter, anche voi tutti vi chiamerete Peter!"
E le cose andarono proprio così, e tutte le cicogne si chiamarono Peter, e così si chiamano ancor oggi.
Forse il sogno segreto di Andersen era vendicarsi di tutti i soprusi che aveva subito durante la sua vita e la voglia di vendetta, in questa fiaba, è evidente. Raramente nelle sue fiabe c’è vendetta esplicita contro il “cattivo”: abbiamo già visto, più volte, che Andersen non perdona il “cattivo”, non cerca di capirlo ma lo ignora e si concentra sulla vittima portandola in una nuova dimensione, più serena (che spesso può essere la morte, vista come vita eterna). 
Le cicogne doneranno neonati morti, è un dono terribile, una vendetta crudele. Il bambino morto è morto perché ha sognato troppo, come il piccolo Andersen.



Commenti

  1. "morto perché ha sognato troppo"
    Questa frase mi ricorda appunto il finale de La Driade, una fiaba di cui te ne avevo parlato un po' di tempo fa, una fiaba anche crudele con una similitudine crudele.

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