A volte s'incontrano...Con Luigi Pruneti nella Toscana del piccolo popolo - Terza parte: Fate ed Arpie


Prima parte: Gli Elementali 
Le fate vivono in ogni angolo della Toscana e, a seconda dei casi, sono belle o brutte, minuscole o altissime, giovani o vecchie; sono, comunque, sempre misteriose e intrattengono buoni rapporti con gnomi, folletti e elfi. Dotate di poteri magici, possono assumere qualsiasi forma e hanno il dono dell’invisibilità e della profezia. Suscettibili e permalose, possono offendersi per un nonnulla e diventare vendicative.(*)
Tra le più permalose – e non aveva tutti i torti - la regina di Petorsola…

Le fate sarebbero state anche delle provette costruttrici: secondo una nota leggenda sarebbero state loro ad innalzare la splendida Abbazia di Sant’Antimo e a Santa Fiora il Sasso di Petorsola sarebbe stato un loro castello. L’edificio, meraviglioso come quello delle favole, aveva il nome della saggia e potente regina Petorsola, un essere alla mano anche se laconico. Le donne del luogo, particolarmente ciarliere, detestavano quel modo di fare e un giorno per forzarla a proferir parola afferrarono la figlioletta di Petorsola e fecero l’atto di gettarla nel forno. Si trattò di uno scherzo stupido e di pessimo gusto, ma pur sempre di uno scherzo. Tanto bastò, tuttavia, per offendere la regina delle fate, la quale, con aria corrucciata, si rivolse alle donne ed esclamò: “Questa è una cosa mai vista fare/la figlia di una fata voler infornare”, da quel giorno le fate sparirono, il castello si trasformò in masso e apparvero strani gatti dall’aspetto poco rassicurante: le fate erano diventate streghe.
Edward Munch, L'Arpia, 1899, Munch Museet di Oslo
In Garfagnana dimora la Fantasma; non è uno spettro femminile come sembrerebbe indicare il nome, ma “un’ombra di donna che cresce in statura mentre la si guarda”. Ha un aspetto mesto, frequenta di notte i quadrivi e quando incontra qualcuno lo segue. Siffatto comportamento può generare turbamento, in realtà la Fantasma non ha mai nuociuto ad alcuno; sembra che sia un’anima penitente, ansiosa di abbreviare la propria permanenza nel Purgatorio, per questo desidererebbe chiedere ai passanti preci e messe in suffragio, però, viene spesso fraintesa e chi la vede, reputandola una creatura malvagia, la fugge come la morte. In altre zone della Toscana è descritta come una donna vestita di bianco che si alza in volo fra gli alberi, levita per un po’ di tempo nell’aria e poi si dissolve. Vi è, al contrario, chi considera la Fantasma un incubo dall’aspetto di una scimmia particolarmente pelosa, entrerebbe di notte nelle abitazioni degli umani e come tutti gli incubi di questo mondo renderebbe difficile il riposo della vittima di turno.(*)
 Il cielo, tra tutti gli spettacoli della natura, è quello che più è capace di scuoterci profondamente, stimolando la riflessione sulla nostra natura e sul “senso” della nostra esistenza. Forse ciò è dovuto al fatto che, a differenza degli altri spettacoli naturali, il cielo è sentito come irraggiungibile. Il cielo genera in noi una mescolanza di sentimenti di ammirazione, e contemporaneamente di angoscia. Perché in cielo è la nostra testa, la nostra mente e tutto quello che nel cielo vediamo o vogliamo vedere ce lo trasferiamo noi continuamente: le costellazioni hanno i nomi che gli hanno dato gli uomini, i miti intorno ad esse li abbiamo creati noi per darci delle spiegazioni appaganti a domande troppo difficili da rispondere con la mente che ha dei limiti. E lì in alto abbiamo posto la minaccia e la salvezza per la nostra vita, dal cielo arriva il fulmine ma è sempre al cielo che ci rivolgiamo speranzosi. A volte, però, dobbiamo guardare bene, se non è fulmine e non è speranza, forse sono...
...gli elementali, entità straordinarie e mostri volanti che spesso si confondono fra le nuvole o si presentano sotto l’aspetto di folate improvvise di vento.
La Folata è un fantasma infestante dell’aria; di solito si percepisce come un refolo improvviso di vento, così freddo da far rabbrividire anche in piena estate. Non provoca danni diretti ma lo shock che causa è sufficiente a segnare una persona per tutta la vita.
Presenze ben più visibili e antichi sono le Arpie che, secondo la mitologia classica, furono generate da Tifone e Echidna o da Taumante e Elettra; avrebbero il volto di vergine e il corpo di uccello. Esseri simili sono stati avvistati in una ristretta zona della Garfagnana, comprendente i comuni di Gallicano e di Vergemoli. Secondo alcuni testimoni sarebbero dei bambini piccolissimi o delle donne minute e dalla faccia scavata, dotate di ali. Se siano le stesse arpie di Esiodo non lo sappiamo, è certo, comunque, che la somiglianza è notevole.(*)
 Vedi inoltre post "Fate e Serpenti".

(*)Estratto da "A volte s'incontrano...Folletti, gnomi e oscure presenze in Toscana e nel mondo" di Luigi Pruneti (cap. “Fate ed altri elementali minori” pag 123 e 127; “Esseri infestanti di dubbia natura” pag 142; “Esseri volanti poco raccomandabili e rettili da incubo”  pag 135). Riprodotto per gentile concessione della casa editrice Le Lettere. Per il profilo e la bibliografia dell'autore:  www.lelettere.it

Commenti

  1. Secondo me il nome Petorsola, ad avere voglia e tempo di indagare, ne avrebbe di cose da raccontare...

    RispondiElimina

Posta un commento