Cenerentola e il magico nocciolo

Una giovane orfana, prigioniera di una matrigna e perfide sorellastre deve necessariamente avere un alleato e così Perrault pone al fianco di Cenerentola una fata, mentre i Grimm sceglieranno un ramo di nocciolo, piantato da Cenerentola sulla tomba della madre e innaffiato, magicamente, dalle sue lacrime.
“Un giorno, il padre volle recarsi alla fiera e chiese alle due figliastre che cosa dovesse portare loro. "Bei vestiti," disse la prima. "Perle e gemme," disse la seconda. "E tu, Cenerentola," disse egli, "che cosa vuoi?" - "Babbo, il primo rametto che vi urta il cappello sulla via del ritorno," rispose Cenerentola. Così egli comprò bei vestiti, perle e gemme per le due figliastre; e sulla via del ritorno, mentre cavalcava per un verde boschetto, un ramo di nocciolo lo sfiorò e gli fece cadere il cappello. Allora egli colse il rametto e quando giunse a casa diede alle due figliastre quello che avevano chiesto, e a Cenerentola il ramo di nocciolo. Cenerentola lo prese, andò a piantarlo sulla tomba della madre, e pianse tanto che le lacrime l'innaffiarono. Così crebbe e divenne un bell'albero. Cenerentola ci andava tre volte al giorno, piangeva e pregava e ogni volta si posava sulla pianta un uccellino che le dava ciò che aveva desiderato”.
La fata di Perrault nei Grimm è un nocciolo, pianta, comunque sia, legata alle fate e con le quali divide caratteristiche simili.
Sarà Mercuzio in Romeo e Giulietta di Shakespeare che ci descriverà la carrozza della regina Mab, la levatrice delle fate, colei che suscita i sogni: "Il suo cocchio è un guscio di nocciola, lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme, da tempo immemorabile carrozzieri delle fate. In questo aggeggio ella galoppa da una notte all'altra attraverso i cervelli degli amanti, e allora essi sognano d'amore". 
Nocciolo e fate, mondo onirico e mondo ultraterreno da dove la madre di Cenerentola segue la figlia, proteggendola con una pioggia d’oro che, degli uccellini, scuotendo i rami del nocciolo fanno cadere e ricoprire Cenerentola. Così la fanciulla ci appare come la mitica Danae, fecondata da Zeus, trasformatosi in una pioggia d’oro.
Danae e Cenerentola sono entrambe delle recluse: la prima è nascosta dal padre in una grotta in modo che nessun uomo potesse raggiungerla e renderla madre; Cenerentola è coperta dalla cenere gettatale addosso, metaforicamente, dalle sorellastre e dalla matrigna.

La fiaba di Cenerentola è affrescata su un fondo grigio-cenere, dipinto e coperto di pennellate d'oro, che delineano la figura della più buona delle fanciulle. La pittura aurea su fondo scuro, come in una delicata icona bizantina, rappresenta l'uscita dalla tenebra, la vittoria splendente del sole sulla caverna, del cielo sugli inferi, dell'oro alchemico sulla materia infame. Cenerentola all'uscita dall'oscurità è coperta di un "abito d'oro e d'argento" (Grimm) o di "vestiti di broccato d'oro e d'argento" (Perrault). Nella favola dei Grimm oro e argento piovono dall'alto, come luce, offerti da un uccellino e calanti da una pianta di nocciolo. Grida Cenerentola:
Piantina, scuotiti, scrollati d'oro e d'argento coprimi.
Come poteva una piantina piovere polvere d'oro, e convertire una palandrana grigia in un principesco abito d'oro? […]Reca il nocciolo fiori femminili in mazzetti di colore rosso vivo. I fiori maschili scendono, alla fine dell'inverno, come ghirlande di minuscole corolle rosse, come penduli grappoli, che i botanici chiamano "amenti" o "gattini". Quando viene la primavera, si verifica un fenomeno meraviglioso. Gli innumerevoli fiorellini schiudono le loro piccole corolle e si liberano nell'aria nuvole di giallo polline che scendono verso il suolo: botanica pioggia d'oro che copre la fanciulla scendendo dalla piantina scossa e scrollata.
[…] la fanciulla diventa "un pezzo d'oro" dalla testa ai piedi, come una statuetta stampata e dorata.
Ma è solo il polline color oro che attribuisce alla pianta di nocciolo tanto magico potere? Non solamente, se guardiamo i frutti del nocciolo vediamo come nel mondo celtico, il frutto che presenta una scorza dura simboleggia, oltre alla fertilità, anche saggezza, infatti i Celti ritenevano che il guscio contenesse racchiusa e protetta la sapienza e la saggezza interiore. E’ come uno scrigno che racchiude saggezza e, così, lo scrigno si apre ed è capace di rivelare tutto ciò che è nascosto; potere che si attribuisce a tutta la pianta, tanto che un rametto di nocciolo viene utilizzato anche come bacchetta magica, oltre al fatto che, spesso, i rabdomanti sono soliti usare un rametto biforcuto fatto proprio con il legno di nocciolo.
I Druidi usavano per ispirarsi, tavolozze divinatorie fatte con legno di Nocciolo, dove erano incisi gli ogam, le lettere magiche. La lettera Coll rappresentava per i Bardi il nove, numero sacro alle Muse e collegato al nocciolo perché si diceva che l'albero fruttificasse dopo nove anni. Dal Nocciolo prendeva anche nome un dio, Mac Coll, "figlio di Coll" che fu uno dei primi tre sovrani d'Irlanda congiunti con la Triplice Dea, colei che dispensava saggezza e ispirazione poetica.
Presso i Germani, il Nocciolo era la pianta consacrata al dio dei tuoni Thor, poiché essi credevano che sotto al Nocciolo si fosse protetti dal fulmine; lo stesso troviamo nella tradizione popolare cristiana secondo la quale non si veniva mai colpiti dal fulmine per grazia della Madonna poichè, sorpresa da un temporale mentre si recava a visitare Elisabetta, trovò riparo sotto un Nocciolo.
Nel Medio Evo un ramo di Nocciolo, reciso da un coltello mai usato, serviva ai maghi per far parlare i morti o per evocare una persona scomparsa. 
Il Nocciolo di Cenerentola conserva un po’ tutte queste caratteristiche che abbiamo visto, poichè prevede e protegge, evoca la madre senza che questa si manifesti, e, in un certo senso, garantisce alla fanciulla la fertilità, la possibilità di trovare il suo principe, dopo essersi tolta di dosso la cenere e rivestita di luce dorata.



Commenti

  1. Bello! In base alla mia esperienza quella di Cenerentola è una figura accentratrice. Si può arrivare a lei partendo da molti punti diversi della mitologia e del folklore.
    Oltre all'oro (del vestito e della stella d'oro sulla fronte) e a volte all'argento della luna e delle stelle, si abbinano a lei anche l'azzurro e il bianco, forse perché i colori più adatti a rendere l'idea del cristallo.

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    1. Cenerentola presenta un'infinità di varianti, una versione la ritroviamo in Cina. Probabilmente è vero che la versione arrivata a noi abbia attirato e inglobato elementi di altre culture e mitologie. Il cristallo della scarpetta sembra che sia un errore di traduzione e che la scarpetta fosse (in una delle tante versioni) di vetro. Da scriverci un libro! Grazie :)

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    2. Be', in fin dei conti azzurro-bianco potrebbe valere anche per il vetro. E' forse l'unica combinazione di colori in grado di suggerire l'idea della trasparenza e della purezza.
      La versione Disney a questo proposito potrebbe averci visto giusto :)

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    3. Credo di sì e, devi sapere che mentre scrivevo l'articolo ho anche pensato se la bacchetta magica della fata (versione Disney) non sia realizzata con legno di nocciolo e la polvere magica che ne fuoriesce non sia, in realtà, il polline del nocciolo! Ma ho evitato di fare un tale azzardo ;)

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  2. Che bello!!! *__* Ignoravo in sostanza tutto XD
    Conosco soltanto la versione Disney, quindi devo recuperare senza dubbio! Mi ha colpito parecchio la questione della contrapposizione polvere d'oro-cenere e ovviamente il "ruolo" della pianta del nocciolo.

    Sempre bellissime le tue analisi ^^
    Ciao, a presto!

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    1. L'interpretazione alchemica che fa Sermonti nel suo libro è davvero interessante (nel libro analizza anche Biancneve e cappuccetto Rosso). Grazie mille...allora ti aspetto ancora da queste parti ;)

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