La bugia nella fiaba

Illustrazione di Nicoletta Ceccoli
Sicuramente è lui, Pinocchio, il simbolo della bugia. Eppure sono molti i protagonisti delle fiabe a vivere di bugie, ma Pinocchio predomina su tutti. Forse sarà per quel naso che si allunga e che, subito, rivela la bugia appena detta, mentre in altre fiabe dobbiamo aspettare che accada un avvenimento che punisce o inganna lo stesso ingannatore. In Pinocchio le bugie dimostrano subito di avere le gambe corte:“Come mai sapete che ho detto una bugia?”. “Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie. Vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo”. Pinocchio, in fondo, è lui stesso una bugia, viene costruito per essere un bambino vero, il figlio che Geppetto non ha mai avuto, ma viene costruito in legno e nelle fattezze di un burattino: egli nasce da una bugia di Geppetto. Le bugie di Pinocchio sono “esplorative” se così possiamo definirle, nascono cioè dalla voglia di esplorare e di vivere del burattino; sono diverse, per esempio, dalle bugie del Gatto e la Volpe che mentono per imbrogliare ed ingannare l’ingenuo burattino; d’altronde sono tanti i bugiardi imbroglioni, basti pensare al lupo di Cappuccetto Rosso, che mente anche sotto mentite spoglie: la sua menzogna trapela dalla voce camuffata, dalle vesti non sue, nell’ appropriarsi di un’altra identità. Mentre il lupo verrà scoperto e l’imbroglio punito, un altro imbroglione, il Gatto con gli stivali, riesce a far ottenere al suo padrone ricchezza ed amore, grazie proprio alla bugia. Quella del Gatto però, è la bugia legata all’astuzia, all’intelligenza, difficilmente condannata dalle fiabe e dalla letteratura (basti pensare ai protagonisti di alcune novelle del Decamerone dove l’imbroglio, se coadiuvato dall’intelligenza, è spesso apprezzato e non condannato dal Boccaccio).
Traditi ben tre volte da una stessa bugia sono Hansel e Gretel: i genitori mentono ai figli e li abbandonano nel bosco, promettendo, invece, di tornare a prenderli. Rimasti soli impareranno a cavarsela da soli e, tra le molte cose che impareranno c’è anche la…bugia con cui mentiranno alla strega: Hansel porgerà un ossicino dalla gabbia, invece del dito e Gretel fingerà di non saper aprire il forno da sola, per poterci spingere dentro la strega.
Una catena di bugie o forse dell’ipocrisia è quella descritta da Andersen ne I vestiti nuovi dell’imperatore, dove i protagonisti mentono perfino a sé stessi e agli altri. Tutti i personaggi assecondano l’inganno dei sarti impostori che sostengono di aver confezionato abiti con tessuti preziosi. La catena di falsità farà sì che l’ Imperatore decida di sfilare nudo in portantina.
Ma ecco che la verità irrompe dall’innocenza di un bambino che osservando la parata esclama: - Ma non ha niente indosso! –
Solo a questo punto la folla, in una sorta di smascheramento della menzogna, accetta la verità, da sempre sotto gli occhi di tutti ma fino ad allora negata e comincia a ridere fragorosamente; a quel punto il vanitoso governante ha già compreso le sue colpe e dimostra di aver imparato la lezione: - Ora devo guidare questo corteo fino in fondo! - e si drizza ancor più fiero. Il bambino, in questo caso, riesce a svelare, più che una bugia, l’ipocrisia degli adulti.

Commenti

  1. Un tema interessante per sondare il mondo delle fiabe... che, come sempre, ci dicono tutto del mondo reale!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...e alla fine scopriremo che il mondo reale è una fiaba!

      Elimina
  2. Che bello questo post! In effetti non avevo mai pensato alle diverse possibili tipologie di bugie nelle fiabe! E alla conseguente diversa recezione delle stesse :P

    Ricordo che da bambina leggevo volentieri e di frequente I vestiti nuovi dell'imperatore: mi esaltavo moltissimo quando il bambino smascherava tutti, il re e gli adulatori (non associavo direttamente all'ipocrisia, ovviamente!) XD

    Ciao Marcella, che bello rileggere le tue analisi!!! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In fin dei conti, il meno bugiardo è Pinocchio, lui mente per curiosità, quasi mi per inganno.
      Grazie mille!!

      Elimina
  3. ma che bella scoperta il tuo blog! sorrisi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Grazie e ben arrivata. Ho viaggiato un po' per il tuo blog ...coinvolgente, così mi sono iscritta!

      Elimina
  4. Sono appena arrivato....bellissimo sognare..
    Grazie

    RispondiElimina
  5. Intanto, piacere di conoscerti! Questo tuo post è perfetto per il percorso di studio che sto facendo sulla figura di Pinocchio. Ho intenzione di scrivere un mio testo teatrale e portarlo in scena, ma secondo modalità assolutamente inedite, proprio per non ingenerare nello spettatore un déjà vu.
    Mi unisco volentieri al tuo bellissimo blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luz, benvenuta! Pinocchio è una fiaba che ho analizzato sotto i vari aspetti (non tutti presenti in questo blog) e credo sia una storia che dà la possibilità di trovare altre letture originali. Ti seguirò in questa tua avventura :) che spero tu riesca a mettere in scena.
      Grazie mille!

      Elimina
    2. Marcella, qualsiasi utile notizia o analisi è utilissima in questo mio percorso di costruzione. Dapprima voglio raccogliere più materiale possibile, la scrittura è rinviata di qualche mese. Le prove inizieranno da gennaio (ma sto già pensando al cast). Grazie per la fiducia, leggerò qui tutto ciò che puoi offrire. Veramente grazie di cuore.

      Elimina
    3. Grazie a te, è un piacere trovare appassionati delle Avventure di Pinocchio :)

      Elimina

Posta un commento