L'erba dei leoni (Calvino) Contaminazioni tra Grimm e le fiabe russe ...

Peppino, figlio di un ricco mercante, decide di sposare, all’insaputa dei propri genitori che ostacolerebbero il matrimonio, la figlia di un povero maestro d’ascia, Mariaorsola. Scoperto l’inganno, i genitori lo mandano in viaggio come mercante per circa un anno; al suo ritorno Mariaorsola è gravemente malata e, in breve tempo, morirà. Mentre l’uomo, accanto alla tomba della moglie, si appresta a celebrare il commiato, appaiono, improvvisamente, due leoni che cominciano a combattere tra di loro; uno avrà la peggio e morirà ma il leone vincitore raccoglie un po’ di erba e, strofinandola sui denti del leone morto, lo farà tornare in vita. Così farà il giovane mercante e, strofinati i denti della moglie con l’erba, questa ritornerà a vivere.
Fonte: www.wallpaperart.altervista.org
Tornati alla loro casa, dopo poco tempo, poiché Mariaorsola aveva fatto voto di recarsi a San Gavino (Chiesa di Porto Torres) s’incamminarono; ben presto, con una scusa, Mariaorsola chiese al marito di tornare a casa mentre lei lo avrebbe atteso sul posto. Il marito la pregò di non avvicinarsi al mare perché c’era la barca del Re di Moscovia, ma la donna disubbidì e salì sulla nave del re di Moscovia divenendo sua amante. Peppino, raggiunse la nave ma la donna rinnegò il marito e lo fece impiccare; tuttavia quest’ultimo chiese al boia di strofinare sui suoi denti l’erba magica; così fu fatto e Peppino tornò di nuovo in vita.
Saputo che la consorte del Re delle Sette Corone era morta si recò dal Re e con le stesse erbe, resuscitò la regina. Riconoscente, alla sua morte il Re passò il titolo di re delle sette corone a Peppino; alla sua incoronazione erano presenti i 7 re, tra cui il Re di Moscovia con la consorte Mariaorsola; appena incoronato re dei re chiese che Mariaorsola venisse immediatamente uccisa e così fu fatto.
L’erba dei leoni (Sardegna, Nurra) è una fiaba dove molti dei protagonisti (Mariaorsola, Peppino, la consorte del Re delle sette corone ed altri) conoscono la morte e il ritorno alla vita; situazione legata ai riti di iniziazione e che troviamo spessissimo nelle fiabe.
Il “miracolo” avviene attraverso un’erba magica che l’uomo scopre attraverso l’esempio e l’insegnamento degli animali; in questa fiaba sono due leoni ma, nella fiaba dei Grimm Le tre foglie della serpe sono due serpi a far scoprire all’uomo che aspetta di morire presso la tomba della moglie defunta, la forza magica, vitale, di alcune foglie.
L’episodio delle due fiabe è pressoché identico, solo gli animali sono diversi.
L’Uomo impara dalla Natura, gli animali insegnano a rinascere, d’altronde è la Natura che muore e rinasce continuamente, non esiste in essa la morte o la vita eterna, entrambe sembrano essere transitorie. E questo, ci suggerisce l’episodio delle due fiabe, gli animali lo sanno. Non a caso sono tre foglie (nei Grimm) e dell’erba (in Calvino) che portano la forza della vita: foglie ed erba, ciclicamente, seccano e germogliano.
Ma vendiamo i due protagonisti: Mariaorsola, figlia di un maestro d’ascia e Peppino, figlio di un ricco mercante. Ci spetteremo che Mriaorsola sia portatrice di nobiltà d’animo e che per lei la fiaba terminerà con il consueto “…e vissero felici e contenti.”; invece no, al banchetto per l’incoronazione di Peppino come Re delle sette Corone, sarà decretata la sua condanna a morte, il consorte, il re di Moscovia, non si oppone.
Il Re di Moscovia è collegabile alla figura di Ivan il Terribile, presente in gran parte delle fiabe russe, dove ha spesso la funzione di eroe positivo; non qui, qui è temuto, è temuta persino la vista della sua nave che preannuncia qualcosa di funesto. In territorio straniero, Ivan il Terribile mantiene la fama legata al suo nome; c’è da capire se, come alcuni pensano, ci sia un’errata interpretazione della traduzione di “terribile” da intendere forse più esattamente come “imponente” o se una sorta di velata censura orale ha trasformato in positivo un personaggio troppo importante e potente. Secondo la storica Maureen Perrie sostiene che dal momento che viene speso descritto come "l'amico della gente comune e il nemico dei boiardi” è considerato uno Zar buono e, per questo, nelle fiabe, Ivan è descritto come un “alleato e protettore degli oppressi contro i loro comuni nemici, di cui in primo luogo i nobili”.

Commenti

  1. Forse non c'entra niente, ma nella favolistica russa la coppia per eccellenza è formata da Ivan e Maria.

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