Significato di Biancaneve e i 7 nani


Biancaneve nella versione di
Walt Disney
Tutti vissero felici e contenti, gran parte delle fiabe ha questa  conclusione, un happy end, il lieto fine per dimostrare che il bene trionfa sul male. Segue, o a volte anticipa di qualche riga, la morale che altro non è che l’insegnamento che le vicende narrate e gli accadimenti di cui sono stati protagonisti i personaggi deve portare a chi legge. Ma quale bene e quale male? C’è chi interpreta le fiabe in chiave cattolica, chi in chiave esoterica/alchemica, chi mitologica e i due antagonisti – bene e male – vengono identificati in base appunto a questa chiave di lettura. Biancaneve e i 7 nani è insieme a Le Avventure di Pinocchio tra le fiabe più ricche di interpretazioni entrambe legate come sono alla crescita dell’individuo, attraverso avventure, inganni di streghe o gatti a braccetto di volpi.
Entrambe hanno anche, al di là dell’apparenza, un’origine molto vicina alla natura: Pinocchio nasce da un pezzo di legno, Biancaneve nasce quando la madre,  intenta a cucire, si punge un dito  e una goccia di sangue cade sulla terra innevata e,  in quel momento, esprime il desiderio: “Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue, e dai capelli neri come il legno della finestra!”. La nascita di Biancaneve è ispirata dalla natura e dai suoi colori: bianco, rosso e nero, per quest’ultimo in alcune versioni si preciserà “nero come l’ebano”.
Le stesse caratteristiche dei tre colori sono nella personalità di Biancaneve? Il bianco è il bianco candido, accentuato ancor di più dal rosso vivo delle guance e dal nero dei capelli; è il bianco della pallida luna, l’irraggiungibile luna; il rosso è il sangue, la vita che scorre la parte solare; il nero è la morte in cui spesso sotto forma di improvvisi sonni Biancaneve si imbatte (si addormenta nel bosco; si addormenta quando viene pettinata; si addormenta quando morderà la mela); ma il nero è associato all’ ebano e partecipando così delle sue stesse qualità: forza, durezza e resistenza. Biancaneve giunge nel bosco, lasciata lì dal cacciatore incaricato di ucciderla, e lì dovrà continuare la sua vita perché quella è la sua origine, il ritorno nella vecchia casa è impossibile a rischio della stessa vita, solo nel bosco può trovare la salvezza. Esausta si addormenta. Un sonno che la rigenera e, nella versione animata di Walt Disney, si può vedere il tornare alla vita di tutti gli animaletti del bosco che guardano incuriositi l’intrusa. Un’intrusa che porta la rinascita nella natura, una sorta di primavera della terra che, sciolta la neve, germoglia di nuovo. L’immagine di Biancaneve sdraiata a terra e che si solleva fa pensare a questo trionfo primaverile.
Ed i 7 nani, che cosa rappresentano?
Il numero 7, insieme al 3, è il numero sacro più diffuso nella mitologia e nelle religioni. Tra i collegamenti più frequenti quello con i sette pianeti, più precisamente quei corpi che per gli antichi non avevano una collocazione fissa nel cielo: Sole, Luna, Venere, Giove, Marte, Mercurio e Saturno. Proprio per questo suo collegamento con il cielo, il numero 7 venne eletto a simbolo di saggezza e riflessione. Nel libro della Bibbia è presente ben 424 volte. 
In fila indiana:
Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo, Cucciolo
E nelle fiabe ci sono gli stivali delle 7 leghe; Pollicino e i suoi fratellini sono 7; Sette sono i fratelli Weasley della saga di Harry Potter. E infine, la fiaba che qui ci interessa Biancaneve e i 7 nani. In questa fiaba, tuttavia, il numero 7 compare già all’inizio: 7 infatti sono gli anni in cui Biancaneve raggiunge l’apice della sua bellezza: “Ma Biancaneve cresceva, diventava sempre più bella e a sette anni era bella come la luce del giorno e ancor più della regina.
Una volta che la regina chiese allo specchio:  Dal muro, specchietto, favella: nel regno chi è la più bella? lo specchio rispose: Regina, la più bella qui sei tu, ma Biancaneve lo è molto di più” e da qui come ben  sappiamo cominciano le vicende di Biancaneve. Ma passiamo ai 7 nani che nella versione della Disney vennero personalizzati, dando loro dei nomi e delle caratteristiche che li distinguevano l’uno dall’altro.  I loro temperamenti furono  collegati con le influenze di alcuni pianeti:  Brontolo è associato alla ritrosia e alla prudenza di Saturno; Mammolo  la pudicizia  di Venere; Eolo ricorda  la forza irruenta di Marte; Dotto è legato alla giovialità di Giove; Pisolo rappresenta il mondo onirico della Luna; Gongolo la vanità del Sole; Cucciolo la duttilità di Mercurio. Fortemente legati alla natura, i nani vivono nel sottosuolo, sono abili minatori, trasformano i metalli, attraverso la lavorazione, in oro e diamanti e forgiato oggetti preziosi (nelle saghe nordiche le più potenti e magiche spade degli eroi sono spesso state fabbricate dai Nani). Se Biancaneve vive sopra la terra, dove si addormenta e al suo risveglio tutta la natura si risveglia come al ritorno della primavera, così i nani agiscono nel sottosuolo, dove c’è la vita dei germogli, degli insetti, le falde acquifere, la vita sommersa che esploderà in superficie con l’arrivo della primavera (Biancaneve). Quando Biancaneve sembra ormai morta, ne conserveranno le spoglie nel cristallo, perché la terra non può accogliere il candore lunare  del suo volto e il rosso vivo – solare - delle guance (Poi volevano sotterrarla; ma in viso, con le sue belle guance rosse, ella era ancora fresca, come se fosse viva. Dissero: - Non possiamo seppellirla dentro la terra nera…); la adagiarono dentro la bara di cristallo simile al ghiaccio invernale che ricopre e custodisce la terra, solo apparentemente morta, e in realtà potenzialmente fertile e rigogliosa. Il bacio del principe, unione dei due opposti (femminile e maschile, yin e lo yang, negativo e positivo), risvegliano la natura.


Commenti

  1. una bella interpretazione=)

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  2. Vorrei provare a dare una interpretazione, non dissimile dalla precedente:nel momento in cui biancaneve è perduta, viene soccorsa dai 7 nani, sette piccoli uomini, ognuno con un carattere diverso, ma volontà buona e onesta tutti.essa si sente confortata dal loro affetto, e ricambia in maniera affettuosa e quasi materna, perchè nel vederli litigare tra loro, nel vederli divisi e piccoli, li riunisce ricordando loro che si vogliono tutti bene.e c'è allegria e festa, ma non è mai una situazione stabile.infatti, nel momento in cui i nani vanno a svolgere il loro lavoro(tutti d'accordo), lasciano biancaneve sola, in mezzo alla confusione da loro creata.e biancaneve, che si sente abbastanza felice ma le manca qualcosa, viene sedotta dall'offerta della MELA. una mela succosa, la più bella del cesto, che gli viene offerta, e poi imposta, da un'adorabile vecchietta, dagli occhi malvagi: così è raffigurata la tentazione del Male, che si camuffa da Bene, offre una cosa che sembra Buona, ma in realtà è veleno. Biancaneve si rende conto in un attimo dell'errore ma ormai è tardi e ne muore.I SETTE NANI, al ritorno, non possono fare nulla: sono piccoli, divisi, deboli. però hanno volontà comune: fermare il MALE.chi può farlo? non loro: ma arriva un Principe. il simbolo del Bene Unito, buono e forte. nella versione disney, i nani scacciano la strega e il principe va dalla principessa. -contina-

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    1. Grazie Leonardo per il commento. Mi piace l'interpretazione che vede Biancaneve insoddisfatta, poichè le manca qualcosa, e si fa tentare dalla mela.

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  3. Mi spaventa ,la mancata analisi della figura della regina, del padre di Biancaneve e del cacciatore. La madre matrigna è nella nostra società non necessariamente quella adottiva, ma anche naturale cronaca di molti omicidi infantili. Si pone in antitesi o è invidiosa della superiorità morale di Biancaneve .Il lato estetico è una scusante poiché in lei c'è un disturbo bipolare irrisolto probabilmente da ricercarsi nell'infanzia .Donne che competono o imitano le figlie, portando via loro partners maschili per renderle sole o vivendole come protuberanza uterina o simbiotica e non vedendole come alter ego. Uccidono ciò che a loro non piace o ciò che in loro vedono che non hanno fatto da giovani. Il padre è assente e come ogni uomo attirato dalla bellezza della regina, dimentica per la forza dell'eros la prima moglie. Mi sembra un sucube che non faccia niente fino alla sua morte ed il cacciatore lo vedo come servo sosituto del marito re che è mosso da pietas nei confronti della sventurata e l'abbandona per salvarla. Quanti estranei nel mondo ci dicono che il focolare domestico ed i parenti sono i nostri assassini (vedi cronache nere).Che dire il principe come i nani sono un supporto psicologico a materiale per chi è indifeso e non necessariamente possono essere plausibili mariti o fidanzati, ma persone o angeli , forze spirituali che ci aiutano a dare una svolta alla nostra vita che è solo secondo il mio modesto parere nelle mani del creatore dell'universo.

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    1. Grazie per questa ottima interpretazione. In effetti, nella versione originale di molte fiabe la matrigna non c'è ma è la stessa madre naturale ad uccidere i figli o ad abbandonarli; sono stati i Grimm che in versioni posteriori, per addolcirne il racconto, "hanno eliminato" la madre naturale e affidato il ruolo negativo alla matrigna.

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  4. Aggiungerei che la matrigna padrona è la nostra Mente , che la Vergine Immacolata tiene ben salda sotto i suoi piedi, pur subendone la continua insidia . Questa matrigna è la serva malefica che tiene la Regina (Volontà) prigioniera o sottomessa, finchè il Principe Azzurro (cioè la forza dello Spirito o Intelletto ,libera la Regina di Volonta' (unione alchemica o nozze chimiche) sottomettendo la Serva mente. (lo stato di Non mente di Gurdjieff ).

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