I tre porcellini è stata raccolta e pubblicata da James
Orchard Halliwell-Phillipps e probabilmente scritta da Jacobs Joseph
(1854–1916); nella versione originale i tre protagonisti non hanno un nome ma
sono indicati come porcellino piccolo, medio e grande; mentre nella versione
prodotta da Walt Disney i tre porcellini si chiamano Timmy, il Pifferaio (Fifer
Pig), Tommy, il Violinista (Fiddler Pig) e Gimmy il Pratico (Practical Pig), e anche la storia ha qualche particolare diverso da quella originale: in Disney il
fratello maggiore dà ospitalità ai due fratelli più piccoli, ai quali il lupo
ha distrutto le casette di paglia e di legno, e può così salvarli; nella fiaba
originale i due fratelli minori vengono mangiati dal lupo.
La
mamma invita i 3 porcellini a lasciare la casa materna (non c’è un padre) e a
costruire le loro case, raccomandando loro di stare attenti al lupo. La casa è
qui simbolo della vita, la mamma, invitando i figli a costruirsi una casa, li
invita a costruirsi una vita, in senso più ampio una “sede” e un ruolo nel
mondo esterno dopo che per anni sono vissuti nella casa materna.
Il primo
porcellino, il più giovane, costruirà una casa di paglia. Il secondo dirà (frase che nella traduzione
italiana manca): “Io ne costruirò una più forte della tua, I shall build a stronger house than yours; e il terzo (il più
anziano): “Anch’io costruirò una casa più forte delle vostre”.
Una
di paglia, una di legno e l’ultima, che richiederà più tempo per la
costruzione, di mattoni. Le due prime casette crolleranno sotto il soffiare del
lupo che così mangerà i due porcellini.
Quando
la casa di mattoni non crollerà, il lupo penserà: “Questo è un porcellino
intelligente; se lo voglio catturare devo fingermi suo amico”. Il lupo
riconosce la superiorità del porcellino e il fatto che questa superiorità
comporti per lui un “problema” da risolvere; sceglie di risolverlo utilizzando
l’inganno.
Inganno
in cui il porcellino non cade; stremato dai tentativi, il lupo si calerà dal
camino dove il porcellino ha messo a bollire un pentolone d’acqua in cui il
lupo morirà cotto! La versione inglese si conclude con “Il terzo porcellino era
troppo intelligente per lui (il lupo)”.
L’intelligenza
vince, quindi, sulla ferocia e gli istinti famelici del lupo. Il porcellino più
anziano nel sottolineare che avrebbe costruito una casa più forte delle altre
due, prende atto dell’incapacità dei due fratellini di fronteggiare le insidie
della vita (il lupo) e decide, non prendendo esempio da loro, di fare
diversamente.
I
due fratellini minori vengono mangiati dal lupo ma queste “morti” altro non
sono che morti simboliche: non muore il porcellino, bensì un livello più
immaturo di sviluppo (prima il porcellino minore e poi il mezzano) fino a far trionfare
alla vita la parte più matura che si è adattato alla vita dopo aver combattuto
i suoi ostacoli e quindi, proprio grazie a questa crescita, continua a vivere.
Così,
come sono un simbolo i porcellini lo è anche il
lupo; il lupo è l’insidia e l’inganno verso cui possono imbattersi i
porcellini (e i bambini che ascoltano la fiaba); la fame implacabile del lupo
che divora senza tregua ricorda la ricerca del piacere dei porcellini più
giovani che trascurano il dovere di costruirsi una casa sicura per poter invece
giocare e cantare e lasciarsi andare al divertimento. La fiaba sembra dirci che
chi si lascia travolgere dagli istinti legati esclusivamente al piacere rischia
di soccombere.
Mentre
il lupo si procura il cibo distruggendo e minacciando, il
porcellino anziano invece, usa la sua intelligenza ed astuzia per procurarsi il
cibo che il lupo stesso gli indica dove trovare con l’intento di farlo cadere
in trappola.
Ma
questo porcellino ha capito, attraverso la morte simbolica della sua parte
minore e di quella mezzana, che per proteggersi dai pericoli della vita deve
impegnarsi duramente costruendo una casa sicura e usare l’intelligenza per ingannare
il lupo.
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