Alice nel Paese delle Meraviglie e Dorothy del Meraviglioso Mago di Oz

Dorothy e l'uomo di latta
Somewhere over the rainbow, da qualche parte oltre l’arcobaleno, questo il desiderio di Dorothy la bambina protagonista del Meraviglioso Mago di Oz, racconto scritto da Lyman Frank Baum (1856-1919); andare oltre l’arcobaleno, nel non conosciuto come se l’arcobaleno fosse il confine tra il qui e l’oltre. Cosa ci sarà dietro all’arcobaleno? Non è una domanda assurda, in fin dei conti l’arcobaleno è un arco ed essendo arco è come fosse una porta, un’entrata da oltrepassare, oltre il quale ci si aspetta sorga davanti a chi lo oltrepassa, un nuovo mondo, una nuova dimensione. La prima parte del film Il mago di Oz di Victor Fleming, è in bianco e nero ma, dal momento che la bambina (interpretata da Judy Garland) oltrepassa l’arcobaleno, il film diventa a colori, come se tutto si svolgesse nel mondo misterioso e magico dell’arcobaleno che regala i suoi colori al nuovo mondo di Dorothy. Un viaggio opposto a quello della protagonista di Alice nel Paese delle Meraviglie che cade in un pozzo e sprofonda nel meraviglioso, Dorothy invece vola via in alto o, per meglio dire, oltre. Oltrepassato l’arcobaleno, Dorothy entra in una dimensione divisa tra bene e male: le due streghe cattive vivono una ad Occidente ed una ad Oriente, ossia formano insieme una linea (di nuovo un arco ma questo è un arcobaleno nero-negativo, rappresenta l’opposizione tra Bene e Male) che sottolinea il sorgere e il tramontare del sole: luce ed oscurità.
Le due streghe buone sono collocate invece a nord e a sud, in salita, come se il bene fosse un’elevazione.  I 4 punti cardinali formati dalle streghe dividono così il mondo tra bene e male, al centro si trova la residenza del Mago di Oz. La strada di mattoni gialli, colore del sole e dell’oro, porterà Dorothy nella giusta via. Il suo percorso non è solitario, incontra infatti, lungo la via, lo Spaventapasseri che è alla ricerca di un cervello, il Leone alla ricerca del coraggio e l’Uomo di Latta che vuole raggiungere il Mago di Oz per farsi donare un cuore; Dorothy invece vuole ritrovare la strada che la porterà a casa. Il Mago di Oz valuterà le loro richieste (Oz è ritenuto essere simbolo dell’oncia, unità di misura). Tutti e quattro i personaggi sono consapevoli dei loro limiti: mancanza di cervello, di cuore, di coraggio e, per ciò che riguarda Dorothy mancanza della propria origine. Messi alla prova i 4 protagonisti, e riusciti nell’impresa di sconfiggere la Strega dell’Ovest, il Mago di Oz si rivelerà non essere in grado di realizzare i loro desideri ma dirà che quelle caratteristiche che stavano cercando le avevano già dentro di loro; a Dorothy offre un passaggio in mongolfiera per tornare nel Kansas, sua terra di origine. Sfuggitole il cagnolino Totò, Dorothy lo seguirà come si segue l’istinto. In realtà anche Dorothy aveva un potere “acquisito” che non sapeva di avere: le scarpe rosse che indossava e che erano appartenute alla Strega cattiva dell’Est, sono in grado di esaudire tutti i desideri. Così Dorothy, con le scarpe della strega dell’Est, ossia del luogo dove nasce la luce, ritroverà la strada di casa. 
Alice e Bianconiglio di Arthur Rakham
Dorothy ha oltrepassato l’arcobaleno simbolo che congiunge terra a cielo, materia e spiritualità e, come Alice, è tornata da dove era partita. Racconterà alla zia Emma e allo zio Enrico la sua avventura ma non le crederanno: è stato tutto un sogno della bambina? Una fantasia? O piuttosto un’evoluzione intima, di crescita interiore di cui gli altri non possono averne consapevolezza?
« Tutti abbiamo il dovere di trovare la nostra casa. Non è un posto dove si mangia e si dorme. È un posto per conoscere. Conoscere la nostra Mente, conoscere il nostro Cuore, conoscere il nostro Coraggio. E se conosciamo noi stessi, ci sentiamo a casa nostra, ovunque siamo. » 
(Glinda, la Strega Buona del Sud).
Dorothy ed Alice, due bambine in cerca della loro casa, timorose e avventurose allo stesso tempo; curiose e spaventate dalla loro crescita. Fondamentali per questa loro crescita e la costruzione della loro “casa”, ossia della loro identità, sono gli incontri in cui si imbattono nei loro viaggi. Personaggi bizzarri e insoliti, nessuno è già stato visto o corrisponde ai canoni di persone che le bambine sono abituate a frequentare: non c’è un personaggio che ricordi il padre, la madre o altri familiari. Tutti servono per mettere in crisi (nel suo significato greco crisi significa scelta) e quindi portare le bambine a valutare, soppesare e fare le dovute scelte.
Per la magia delle scarpe di Dorothy potete leggere, sempre su questo blog, il post: Scarpe e Fiabe
Sul blog di Argonauta Xeno il post Il Mago di Oz

Commenti

  1. Se devo essere sincera ho sempre amato Alice e la sua avventura, amo tutte le rivisitazioni artistiche. Non so perché ma Dorothy mi è piaciuta da bambina, poi l'ho abbandonata. Interessante analisi. Mi hai ricordato un periodo della mia vita in cui guardavo il mago di Oz alla tv mentre la mamma mi faceva le trecce :)

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    1. Bella l'immagine di tua mamma che ti faceva le trecce (forse per poterti afferrare per le trecce e non farti fuggire come Dorothy!!?)
      Alice la vedo come fosse sotto un incantesimo e più ingenua rispetto a Dorothy. Comunque, tra i due litiganti, io preferisco l'uomo di paglia, lo Spaventapasseri! Grazie per il commento :)

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  2. Bel paragone tra Alice e Dorothy però non so, per un senso io le trovo diverse.
    Dorothy ha imparato ad avere fiducia in se stessa e nell'essere grata a ciò che ha, ma riguardo ad Alice non credo sia la stessa cosa. Non credo che Carroll abbia queste intenzioni. Lui desiderava, come scrisse alla fine di Alice Underground, che lei mantenesse la sua innocenza infantile.

    P.S.: sai, io sapevo che "crisi" significasse "cambiamento" però credo che per il "cambiamento" sia necessaria una "scelta".
    Adesso si cerca di tenere i bambini vicini a sé, di non fare in modo che esplorino. Ma se non esplorano il mondo fuori come fanno ad esplorare il loro mondo interiore?

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    1. Ho trovato che crisi derivi da krino = separare,in senso più lato: discernere, giudicare, scegliere; mi sono fidata,non conoscendo il greco.
      E' vero una volta i bambini erano dei piccoli esploratori o degli inventori, oggi, per quel poco che vedo, sembrano più dei piccoli imitatori degli adulti, della TV, spero di sbagliarmi.
      L'innocenza dei bambini vista da Carroll (e in modo diverso metterei anche Perrault, Andersen e Barrie)è un argomento che prima o poi devo approfondire. :)

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    2. può darsi che abbia un doppio significato come psiche che vuol dire sia "anima" e "farfalla". è una supposizione.
      l'innocenza dei bambini sarebbe un post perfetto per un blog di fiabe.

      P.S.: A proposito, poco fa ho fatto un post con l'innocenza di un bambino.

      P.P.S.: Spero non ti dispiaccia se ricordo i miei post. Non vuole essere un modo per invadere, ma per condividere.
      E poi anche gli altri possono condividere con me. E' un piacere per me.

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    3. Scherzi?! Siamo qui per condividere, riprodursi e moltiplicarsi!!

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  3. Meh! Trovo Dorothy fastidiosa, ma tutto sommato le sono più legato. A Oz, più che altro, al mago e alle streghe - soprattutto la Malvagia Strega dell'Ovest!
    E il Mago era un eroe.

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    1. Quindi andrai a vedere il film, il protagonista è lui il Mago? Penso che gli dedicherò un post

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    2. Sì! Lo aspetto da un anno e spero che non faccia la fine dell'Alice di Burton. Io non sono un grande fan di Oz, ma nel mio piccolo ho letto i primi quattro libri (e il tredicesimo, forse, era messo lì nel mio eReader). Il primo è noto. Dal secondo e dal terzo la MGM ha preso spunto per "Ritorno a Oz" del '72. Nel quarto doveva comparire una sorta di racconto di come il Mago arrivò a Oz, ma sinceramente l'ho trovato piuttosto deludente e spero che Sam Raimi non si ispiri al povero Baum. C'è da dire che Baum oscilla un po' troppo fra aperto buonismo e tinte fosche, e non tutti i libri sono qualitativamente accettabili. C'è poi un altro "prequel" non ufficiale (ma OZ è di pubblico dominio ormai) che è "Wicked" ("Strega") di Gregory Maguire, divenuto anche un famoso musical. Anche questo mi è piaciuto a tratti, però è incentrato molto sulle vicende della Strega dell'Ovest prima di diventare Malvagia, etc.
      Fra l'altro, mi permetto di segnalare il mio contributo sul mondo di Oz, che probabilmente è più breve di questo mio commento! :D

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    3. I tuoi commenti sono sempre ricchi di informazioni per me,quindi commenta più che puoi (dovrei assumerti come consulente:)). Ho messo il link al tuo post. I prequel, a volte sono rischiosi, però quando ben fatti rivelano dei retroscena che possono aumentare il fascino della storia centrale,ma,appunto, no sempre. Grazie peril contributo!

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  4. Ottime osservazioni! I punti in comune tra Il Mago di Oz e Alice stanno appunto nel sogno, in quanto giustificazione/incomprensione coi parenti più 'realisti', e soprattutto come deformazione inconscia dei personaggi che circondano le due protagoniste. Con questa sola differenza: il viaggio di Alice, come hai giustamente sottolineato tu, procede verso il basso, nel profondo, mentre quello di Dorothy è un po' più plateale, se vogliamo, una 'sublimazione' astratta delle sue fantasie

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    1. Il viaggio di Alice, nel romanzo, è reso ancora di più immaginativo dai giochi di parole e di numeri che tanto piacevano all'autore Carroll, sembrando, a tratti, più interiorizzato.Grazie!

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  5. Ciao, felice di aver scoperto il tuo blog, l'ho nominato per il The Versatile Blogger Award. Per info, rinvio al link del post http://ilblobblog.wordpress.com/2013/03/07/il-blob-blog-e-stato-nominato/
    A presto :)

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    1. Oh grazie mille! E' il primo premio che riceve questo blog. Ho visto il tuo blog, complimenti! Lo inserirò nel blog roll di Kokoro (l'altro mio blog) dato che affrontano temi più simili rispetto a questo. Grazie e torna da queste parti (anche senza premi :))

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