Il paesaggio nella fiaba

 Se le fiabe, come ritiene Propp, sono percorsi iniziatici va da sé che anche il paesaggio contribuisce in modo determinante alla trasformazione dei protagonisti, anzi è il primo artefice di questa trasformazione. Terra, aria, acqua e fuoco sono i 4 elementi che formano l’universo e che non mancano di “agire” nel mondo delle fiabe. Sopra la superficie della terra e fuori dall’acqua si espande il regno del visibile cioè i processi percepibili dalla coscienza come propri e dotati di significato, ma quando ci si addentra nella terra o ci immergiamo nell’acqua ci troviamo, simbolicamente, in un mondo sconosciuto,  difficile da esplorare: il mondo dell’inconscio.

 Per quanto riguarda la Terra, il suo aspetto superficiale è l’immagine del bosco; scendendo, entriamo nelle caverne, nei pozzi, nelle viscere attraverso entrate che si aprono ai piedi di una albero o nascoste da un macigno. La grotta è il mezzo per entrare e percorrere le viscere della Madre Terra. I processi d’immersione nell’inconscio sono stati spesso rappresentanti spazialmente come delle “discese”. E’ qui, in queste profondità, che il protagonista trova pietre preziose, tesori; personaggi malefici o benevoli che lo aiuteranno o cercheranno di ostacolare il suo viaggio sulla superficie della terra una volta risalito. In questo luogo si trova l’energia del nucleo terrestre, il seme interrato che si trasformerà sulla superficie nella forma di una pianta.
Al di sopra della Terra, troviamo l’elemento Aria. E’ posto in alto, rappresentato dal cielo, dalle nubi, dai luoghi abitati dagli dei. La montagna spesso rappresenta il mezzo per salire al cielo, ma, è allo stesso tempo una prova da superare, l’ostacolo da scalare. La salita al cielo può essere interrotta o agevolata, come nel caso della discesa nelle viscere della terra, da personaggi positivi o negativi come stregoni ed eremiti. Il cielo è il luogo da dove arriva il messaggio, la risposta degli dei, il suggerimento. Sono tanti i personaggi che si rivolgono al cielo come in preghiera, per captare un segno, nel momento della massima disperazione, che indichi il futuro. Aiuto che spesso può arrivare nelle sembianze di uccelli come i 6 (o 11) cigni selvatici arrivano in volo a salvare la loro sorella in carne ed ossa. 
Elemento che parte da terra e tende con la sua fiamma a salire al cielo è il Fuoco. Esso purifica e può trasformare per sempre e in modo definitivo: da materia a cenere.
Carl Offterdinger
Hansel e Gretel attraversano il fiume
Rappresenta la luce del sole, che non nasconde ma aiuta a vedere a prendere coscienza come la luce della candela che nella meditazione aiuta a raggiungere la propria coscienza interiore, ossia illumina non solo l’esterno ma anche il nostro io più intimo. Spesso è il fuoco che accompagna i personaggi persi in un bosco, la candela nello stomaco del pescecane e che “fa luce” al povero Geppetto; è spesso vicino a chi è solo o abbandonato. Infine l’Acqua. E’ l’elemento per eccellenza della vita, dell’origine della vita, come liquido amniotico dell’utero terrestre, rappresenta la grande madre di ogni forma di esistenza. Si presenta come mare, fiume ed ha il ruolo di trasportare in altri luoghi. Come mare dà al personaggio il presagio di trovarsi di fronte ad un viaggio misterioso dalla meta non certa. Nelle fiabe l’eroe deve, a volte, attraversare il mare per compiere la sua impresa, altre volte deve immergersi fino a raggiungerne il fondo, dove giace il tesoro perduto o dove si apre il regno degli incantesimi. Ma dal mare provengono i pesci fatati che donano ai pescatori oggetti magici che realizzano desideri, dal mare provengono mostri feroci che spargono il terrore, nel mare vivono le balene nel cui ventre occorre dimorare per morire e rinascere a nuova vita. 
Come fiume si presenta come attraversamento da una sponda all’altra o come risalita verso la sorgente o discesa verso il mare. E’ una prova, comunque lo si attraversi. Hansel e Gretel lo attraversano sul dorso di un’anatra bianca e, giunti alla riva opposta, sono due persone rinate, pronte ad una nuova vita. In questo l’acqua conferma il suo ruolo di simbolo che pulisce, rinnova, porta via il vecchio come in una sorta di acqua battesimale o acqua del diluvio universale che spazza via ciò che era per dar spazio a ciò che sarà.
Post: Il Mondo Sottoterra

Commenti

  1. Post impeccabile come sempre, Marcella. Io ho sempre amato la fiaba della Gatta Maimona che, nella versione che mi raccontava mia nonna, abitava in una caverna sotterranea che si raggiungeva scendendo una scala con sette gradini di cristallo.

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    1. Grazie! Certo che anche sui sette gradini di cristallo si potrebbe dire molto!

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    2. Sono d'accordo, Marcella, ne verrebbe sicuramente fuori un bel post :)

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  2. Trovo che questo blog sia molto interessante. Grazie!

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