Fig.1 Gustave Dorè |
Fig. 4 Illustrazione di Dorè |
Fig. 2 Gustave Dorè |
Fig.7 Gustave Dorè |
Purtroppo questo non serve a nulla, perché gli uccellini mangiano tutte le briciole e Pollicino, con i suoi fratelli, non trova più la strada di casa. In compenso i poveri bimbi capitano in una casa di orchi avvistata da lontano. Hanno bisogno di un riparo per la notte, sono molto affamati, e anche i lupi, lì nel folto bosco, lo sono. Per quanto mi riguarda, Pollicino è l’unica fiaba, dove finora ho letto di una famiglia di orchi, e soprattutto ci vengono presentati tutti. Normalmente nelle fiabe, l’orco è sempre solo; sì, si parla anche di altri orchi ma quasi mai di una famiglia intera. In Pollicino abbiamo a che fare con un padre, una madre e sette bambine, che si stanno preparando a far crescere i loro denti per mangiare meglio gli altri bambini, infatti, Perrault scrive:
“Queste piccole orchesse avevano tutte una bellissima carnagione, perché come il padre, si nutrivano di carne viva; ma avevano certi occhietti grigi e rotondi, il naso a becco e la bocca larga larga con lunghi denti molto aguzzi e distanti uno dall’altro. Non erano ancora molto cattive, ma già promettevano bene perché mordevano i bambini per succhiarne il sangue.”
Fig. 4 Illustrazione di W. Heath Robinson, 1921. |
Fig.5 Gustave Dorè |
Eccole, rappresentate da Dorè, cinque di loro coricate nel grande letto, con delle ossa rosicchiate di qualche animale tra le piccole mani da bambine e tra la bocca, tra quei dentini di cui parla Perrault (fig. 2). La madre di queste piccole orchesse si mostra gentile con Pollicino e i suoi fratelli, e nonostante la paura del marito, nasconde i bambini in casa propria. Li vediamo, infatti, avviarsi verso quella casa dove hanno avvistato l’unica luce che si poteva scrutare nel bosco. È Robinson che ci accompagna verso la dimora dell’Orco (fig.3), ed è sempre Dorè che ci mostra l’attimo successivo: la brava donna che illumina la strada ai bambini e gli concede di nascondersi nella sua casa (fig.4).
La donna è timorosa, il marito ha un gran fiuto e purtroppo, come lei temeva, l’Orco li scova e vuole mangiarli (fig. 5), ma sotto suggerimento di lei aspetta l’indomani, quando ormai è troppo tardi perché, grazie all’intelligente intervento di Pollicino, lui e i suoi fratelli riescono tutti a fuggire.
Fig. 6 Illustrazione di Clouzier. Le Petit Poucet nella prima edizione dei Contes, 1697 |
Qui Pollicino accresce ancora di più la sua intelligenza per avere salva la vita. Lui, infatti, durante la notte propone ai fratelli di scambiare i loro berretti con le coroncine indossate dalle orchesse coricate, così che nel caso l’Orco fosse entrato in camera al buio per ucciderli, avrebbe anzi ucciso le sue stesse figlie. Gesto molto crudele per una fiaba, ma che evidenzia in tutto e per tutto cosa si riesca a fare per la sopravvivenza: un bambino che per salvare sé e i suoi fratelli, medita l’uccisione di altri bambini, anche se orchi, per mano del loro stesso padre. Se ci ragionate, non assocereste mai questo tipo di escogitazione a un bambino così piccolo, ma Pollicino è un bambino che non ha più nulla che la sua intelligenza, è un bambino che non ha da perdere niente, come se all'improvviso fosse cresciuto per affrontare la vita senza la protezione di una casa. E la sua scaltrezza non finisce qui; lui lascia fuggire i fratelli e scappa in seguito rubando gli stivali dalle sette leghe (stivali che con un passo ti fanno percorre sette leghe; derivano dai sandali di Perseo, dai sandali d’oro di Atena e dai calzari alati di Mercurio. Fiabe, Ida Porfido.) all’Orco. Silenzioso, afferra con le sue manine i grossi e pesanti stivali (figg. 6, 7), perché sa che nell’indossarli questi prenderanno le dimensioni dei suoi piccoli piedi e … via veloce verso casa! (fig.8)
Fig. 8 Illustrazione di W. Heath Robinson, 1921. Old-time stories racconti di C. Perrault, trad. di A.E. Jhonson. |
Tiziana Ricci è un'illustratrice diplomata all'Accademia di Belle Arti di Bologna sotto il corso di Fumetto e Illustrazione. I post pubblicati su Fiabe in Analisi sono un estratto dalla sua tesi sulla tradizione orale, scritta e disegnata della fiaba dal titolo La Fiaba sulla Fiaba, (relatrice Prof.ssa Paola Pallottino).
I blog di Tiziana:
Quante belle immagini di Dorè! E io sono contenta.
RispondiEliminaIl trucco di Pollicino nei confronti delle figlie dell'orco è davvero diabolico, ma nella fiaba spesso la furbizia ha i suoi lati oscuri.
Sì, ne ho avuto molte prove scrivendo la tesi XD
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